L’hanno visto dappertutto, perfino a casa di Lucio Dalla. Le leggende sul web si rincorrono per Joe Tacopina, l’oramai ex vicepresidente della A.S. Roma, che da almeno 48 ore è diventato il presidente in pectore del Bologna F.C, nonostante la firma sul contratto di cessione della società di calcio felsinea, ancora in mano al costruttore di Padulle, Albano Guaraldi, non sia ancora arrivata. Il 47enne avvocato newyorchese col pallino del ‘soccer’ italiano – dal 2011 vicepresidente della Roma a stelle e strisce targata Pallotta – ha macinato per ore, rigorosamente a piedi, chilometri e chilometri sotto i portici di Bologna. Motivo? Una squadra di calcio, oggi, si può comprare prima di tutto grazie ad una buona campagna di promozione della propria immagine; solo dopo vengono i bonifici e le fideiussioni.

Così Tacopina da martedì pomeriggio ha visto bene di presentarsi alla Curia di via Altabella, nello studio del Roxy Bar di Red Ronnie, e negli uffici di diversi imprenditori – dal sindaco Merola c’era già stato un paio di mesi fa- : in mezzo, un viavai, che in città è chiamato “le vasche”, su e giù per via Indipendenza lucidando più a volte la spilla rossoblù messa all’occhiello di una giacca blu elettrico che ha fatto andare in visibilio i tifosi che l’hanno più volte riconosciuto: “L’ottavo scudetto? – ha spiegato da Red Ronnie – Un bel giorno il Bologna potrà vincerlo”. Sono 40 i milioni di euro che Tacopina avrebbe trovato attraverso diversi fondi d’investimento americani per rilevare un disastrato Bologna Calcio, retrocesso tre mesi fa in Serie B, e ora ultimo tra gli ultimi dopo una sconfitta, un pareggio e un punto in meno in classifica che a breve gli verrà sottratto per riportarlo a zero punti.

Guaraldi, attorniato dai tanti piccoli soci in cda che ancora lo puntellano, ma che sono anche pronti a stendere il tappeto rosso a Joe, ha frenato la trattativa che pareva già conclusa due giorni fa. Per un motivo apparentemente irrisorio, viste le cifre generali messe sul piatto, ma che lo fanno tremare visto il passato di Tacopina proprio a Bologna nel 2008, quando all’ultimo istante fece sfumare l’accordo con l’allora presidente Alfredo Cazzola nel rilevare il Bologna F.c. neopromosso in serie A: per cedere il controllo della società Bologna 2010 il costruttore edile vuole tre milioni di euro come cauzione e la garanzia che l’avvocato statunitense non si sfili nel giro di pochi mesi, pena la perdita di quei tre milioni messi come anticipo.

“Ora è tempo di seguire una pista che mi sta attendendo, una pista che per la prima volta ho percorso tanti anni fa ma non era il momento giusto per me”, ha dichiarato Tacopina pochi giorni fa dimettendosi dalla Roma e diffondendo un comunicato che in molti a Bologna segnalano come concordato con la società rossoblù. “Adesso il momento è quello giusto. Bologna è una splendida città, una bella squadra e ho preso la decisione di farne parte”. Tutta la città pare oramai essere salita sul carro del vincitore, colui che attraverso la banca d’affari Park Lane di Los Angeles dovrà risanare le casse della società rossoblù e dare una buona uscita agli esausti soci che nel dicembre 2010 investirono cifre oggi decurtate, come quella del presidente onorario, Gianni Morandi, finita dal milione di euro investito a poco meno 250mila. Perfino l’Ascom, l’associazione commercianti di Bologna, ha ufficialmente chiesto al mai benvoluto Guaraldi di farsi da parte con un comunicato al veleno: “Il tempo è scaduto: Guaraldi valuti ma faccia in fretta. E’ necessario che l’attuale proprietà prenda atto di non godere più della fiducia della città”. L’incontro definitivo tra Tacopina e il presidente oramai sfiduciato da tutti sarà il 15 settembre e tempo qualche ora Bologna diventerà un nuovo feudo a stelle e strisce.

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