La disoccupazione giovanile in Italia è su livelli altissimi. Se la politica non riesce a trovare soluzioni strutturali, i singoli possono cercare di dotarsi dei requisiti considerati desiderabili sul mercato del lavoro. Ma come? Un aiuto dalle proiezioni sui lavori più richiesti tra dieci anni.
di Nicola Persico (Fonte: Lavoce.info

Il talento sprecato in Italia

Un recente articolo pubblicato dal Wall Street Journal si intitola “How to Win Talent War”. Si rivolge alle piccole imprese e spiega come competere per attrarre impiegati di talento. L’articolo osserva inoltre che non basta avere assunto l’impiegato “giusto”, bisogna poi investire su di lui (o su di lei) e valorizzarlo affinché non ti abbandoni. Quasi fantascienza per chi conosce la realtà italiana. La disoccupazione giovanile in Italia ha superato il 45 per cento. Per il paese è un disastro e per sbloccare il mercato del lavoro sono state proposte molte soluzioni, in questo sito principalmente da Tito Boeri e Pietro Garibaldi. Si parla di flessibilità, di apprendistato, di contratti temporanei e altro, ma il tema è molto controverso, con forti interessi contrapposti e la politica lo considera come un filo ad alta tensione.
Se salvare l’Italia è un compito molto difficile, più facile invece è per gli italiani salvarsi da soli, singolarmente, mettendosi nella condizione di trovare lavoro: semplicemente, basta avere i requisiti considerati desiderabili sul mercato del lavoro.
L’uovo di Colombo: ma come si fa ad acquisire i requisiti desiderabili? Come fa un trentenne disoccupato e laureato in filosofia a riorientarsi verso, per dire, la carriera di infermiere? Semplicemente, non può. Il problema è quindi a monte: riuscire ad arrivare sul mercato del lavoro con una formazione approfondita in un campo che “tira”. 

I lavori più richiesti fra dieci anni

È un problema che riguarda in particolare  i quindicenni di oggi (e i loro genitori): prima di scegliere un corso di studi, dovrebbero chiedersi quali saranno i lavori più richiesti quando avranno venticinque anni e arriveranno sul mercato del lavoro, così da essere considerati un impiegato da valorizzare e non uno da sfruttare.

Domanda difficile, da sfera di cristallo. Come si fa a prevedere quali competenze saranno richieste fra dieci anni? Ci dà una mano il Bureau of Labor Statistics americano. In una sezione del suo sito web, l’istituto fornisce una proiezione dei lavori che nei prossimi dieci anni avranno maggiore sviluppo. Indicazioni analoghe per l’Europa, si possono trovare in un rapporto dell’European Centre for the Development of Vocational Training (figura 25).
La tabella qui sotto riporta le occupazioni ad alta crescita attesa nei prossimi dieci anni negli Stati Uniti e il salario mediano di oggi.

La tabella riserva subito una sorpresa. L’occupazione a maggior crescita attesa (più del 50 per cento in dieci anni) è quella di psicologo industriale. Cosa fa uno psicologo industriale? Applica principi di psicologia e metodi statistici ai dati del personale per scegliere chi assumere, per migliorare la qualità del lavoro e la produttività. Il salario mediano al 2012 è 83mila dollari, niente male. Perché una crescita attesa simile e un salario così alto? Probabilmente, per la grande quantità di misurazioni e dati in forma elettronica che ormai sono disponibili sul personale in ogni grande azienda: una così grande massa di dati si presta ad analisi statistiche e richiede figure specializzate, quali appunto lo psicologo industriale.

Meno sorprendente, ma istruttivo, è l’aumento della richiesta per un’altra occupazione: esperto di sicurezza informatica.

Crescita attesa del 37 per cento in dieci anni e salario di 86mila dollari annui. Spiccano poi, come ci si può aspettare, una serie di occupazioni nell’industria sanitaria: fisioterapisti, assistenti ai medici e insegnanti di medicina. Tutti con tassi di crescita superiori al 35 per cento e salari maggiori o uguali a 80mila dollari annui.

Naturalmente vi sono anche occupazioni da evitare assolutamente. L’occupazione con le prospettive peggiori è quella di tagliaboschi (-43 per cento in dieci anni), seguita dall’assistente al conduttore di treni (-42 per cento) e l’operatore di macchine per la produzione di calzature (-35 per cento). Per non parlare dei salari – tutti decisamente bassi.

Il trend complessivo è chiaro. La tecnologia rende obsolete certe occupazioni (tagliaboschi) e ne crea di nuove (psicologo industriale). Ma il livello di dettaglio fornito dalle proiezioni del Bureau va oltre ed è interessante perché fornisce una guida pratica per indirizzare le scelte dei quindicenni di oggi.

Sono proiezioni affidabili? Sembra di sì. Certamente non vanno prese per oro colato, ma senz’altro come spunto di riflessione. Per esempio, usando queste proiezioni, il giovane che da grande sogna di operare una macchina per produzione di calzature, potrebbe considerare invece la possibilità di fare il fisioterapista. Secondo il Bls da 24mila si passa a 80mila dollari di salario mediano, e la probabilità di trovare lavoro cresce drasticamente.
Certo, si può obiettare che i ragazzi non possono scegliere in modo così clinico, devono seguire le proprie passioni, andare dove li porta il cuore. Vero. E tuttavia le proiezioni del Bls possono essere utili, assieme a un insieme di fattori e considerate le preferenze personali, a maturare una scelta strategica del proprio percorso professionale. Così da grandi, sul mercato del lavoro saranno considerati impiegati da valorizzare, non da sfruttare.
Insomma, giovani: andate pure dove vi porta il cuore, purché sappiate dove state andando.

 

Bio dell’autore

Nicola Persico ha ottenuto il PhD. in Economics alla Northwestern University. Ha insegnato alla University of California Los Angeles (UCLA), alla University of Pennsylvania, e alla New York University, prima di ritornare alla Northwestern University nella Kellogg School of Business. E’ Research Associate per il National Bureau of Economic Research (NBER) e Honorary Fellow del Collegio Carlo Alberto. Ha pubblicato numerosi articoli presso le maggiori riviste scientifiche internazionali. I suoi interessi scientifici riguardano la Political Economy (l’economia della politica), Legge ed Economia, Criminologia, e la teoria economica. Redattore de lavoce.info.

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