Il commissario straordinario per la spending review Carlo Cottarelli ha incontrato a Palazzo Chigi il premier Matteo Renzi e il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan. Obiettivo: individuare i tagli nei bilanci dei ministeri. Ogni dicastero, infatti, è chiamato a presentare un piano dettagliato per ridurre di 20 miliardi la spesa pubblica come si è prefissato Renzi per il 2015. Cottarelli ha già sul tavolo la mappa delle pubbliche amministrazioni: le misure di contenimento della disponibilità finanziaria dovrebbero partire proprio dalla presidenza del Consiglio con la razionalizzazione di dipartimenti e dirigenti. Da alleggerire anche i ministeri di Difesa e Interno: nonostante le recenti mobilitazioni delle forze dell’ordine contrariate dal blocco degli stipendi, il commissario si è espresso proprio sulla necessità di coordinare Polizia, Carabinieri, Finanza e Forestali.  
La rotta di Cottarelli ha poi virato verso il ministero degli Esteri: dipanare la fitta rete diplomatica e consolare per recuperare altre risorse. 

L’altra galassia su cui mira il commissario è la riduzione delle partecipate pubbliche che Cottarelli vuole ridurre da 8mila a 2mila per ricavarne, sempre entro il 2015, 500 milioni di euro che salirebbero a 2 miliardi nel lungo periodo. Ma il presidente del Consiglio ha già dovuto affrontare i ritardi dell’arrivo al Quirinale di due decreti importanti come sblocca-Italia e giustizia. L’iter parlamentare rischia di rallentare le previsione dei mille giorni prefissata da Renzi, il cammino dei decreti attuativi potrebbe incontrare il pollice verso di Bruxelles e la credibilità del nostro Paese di fronte all’Europa. 

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