Chiude con numeri in crescita la diciottesima edizione del Festivaletteratura di Mantova. Sono centodiciannovemila le presenze totali, settemila in più dell’anno scorso. Duemila in più i biglietti venduti per gli eventi (66mila contro i 64mia del 2013), mentre i partecipanti agli eventi gratuiti sono stati 53mila, contro i 48mila della diciassettesima edizione.

Ma a impressionare per la crescita sono i numeri registrati dalle, cosiddette, “piazze virtuali”. Un traffico notevole che passa per il sito istituzionale e arriva fino ai social media, letteralmente presi d’assalto. Migliaia i tweet in tempo reale lanciati con l’hasthag #FestLet, sia da parte della redazione, che degli account dei giornali, ma anche da cittadini desiderosi di condividere, in tempo reale, i contenuti degli eventi. Su Facebook sono state coinvolte oltre 60mila persone che hanno partecipato con commenti, condivisioni e clic legati dal filo rosso del Festivaletteratura. In totale sono state oltre 700mila gli utenti raggiunti.

“Un trend di crescita sul web – ha detto Marzia Corraini del Comitato Organizzatore della rassegna letteraria – che ci aspettavamo, anche se non di queste dimensioni. Devo dire, però, che qualche segnale in tal senso ci era stato fornito in fase di prenotazione dei biglietti, a fine agosto. Già allora abbiamo assistito a un notevole aumento dell’utilizzo di Internet per il pre-acquisto dei tagliandi, mentre sono sempre meno coloro che si mettono fisicamente in fila in biglietteria”.

Potenza di Internet. Ma passando dal virtuale al reale, come dimostrano i numeri delle presenze, la gente ha avuto voglia di esserci davvero a Mantova per il Festival. “I numeri delle presenze – ha proseguito Corraini – ci confortano e ci confermano che, anche quest’anno, abbiamo azzeccato le scelte del programma, nonostante si trattasse, a mio avviso, di un’edizione piuttosto ‘difficile’. Avevamo il timore che, vista la presenza di numerosi autori non noti e di progetti particolari come quello sulle fiabe, il pubblico rispondesse meno. E, invece, si è verificato il contrario. Nella libreria del Festival è aumentato il numero dei libri venduti rispetto al 2013 e, molti di questi, sono di autori emergenti”.

Tanto per fare alcuni esempi, tutto esaurito per incontri come quello con protagonista il poeta palestinese Mourid Barghouti, che ha omaggiato il connazionale Mahmoud Darwish, il poeta della resistenza palestinese scomparso nel 2008. E lo stesso entusiasmo, la stessa partecipazione, si è avuta anche per l’evento che ha visto protagonista lo scrittore e russo Vladimir Sorokin e quello ucraino Andrei Kurkov. A far paura, poi, è anche la crisi economica. Che c’è e che avrebbe potuto consigliare a molte persone di starsene a casa e risparmiare. Invece, come ha confermato la rappresentante del Comitato Organizzatore, è arrivata anche molta gente da fuori provincia e moltissimi giovani hanno partecipato.

E, di riflesso, tutta l’economia cittadina ha beneficiato di questa, ennesima, straordinaria performance del Festivaletteratura considerato che fin da martedì, un giorno prima dell’inizio “alcuni ristoratori – ha detto Corraini – ci hanno confermato di aver aumentato i coperti”. Insomma, se qualcuno avesse qualche dubbio sul fatto che la cultura faccia girare l’economia, può fare un salto a Mantova, nei giorni del Festival, per toglierseli.

La prossima edizione è stata programmata e si svolgerà dal 9 al 13 settembre. E già il Comitato Organizzatore anticipa alcuni temi del 2015: “Si annuncia- si legge in una nota – una prossima edizione con iniziative dedicate all’evoluzione del lavoro culturale, alla nuova fruizione dei contenuti. Tutti ne parlano: le idee prenderanno in affitto nuovi formati, il giornalismo cambia, l’attività editoriale pure, la tecnologia è il motore di mille cambiamenti. Uno dei progetti in cantiere – realizzato come altri con il sostegno della Fondazione Cariplo – sarà “Prototipi”: Festivaletteratura, con la partecipazione di esperti e soprattutto di ragazzi, crea uno spazio di sviluppo, sperimentazione e verifica di pensieri su nuove forme di scrittura che potrebbero nascere in futuro”.

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