La decisione è stata presa all’unanimità, dall’amministrazione comunale di Recco (una giunta di centrodestra) con la benedizione, peraltro prudentemente condizionata, della Regione Liguria, nella persona dell’assessore Enrico Vesco, militante della Federazione delle Sinistre. Il premio Pirotino d’argento 2014 è stato assegnato al premier Matteo Renzi “per aver sempre comunicato in modo pirotecnico il suo programma di governo, i provvedimenti e gli impegni assunti da palazzo Chigi”. Vesco si è scherzosamente defilato dalla motivazione: “Sugli applausi ai presidenti del consiglio pirotecnici ci vado un po’ più cauto di voi”. Nessuna riserva viceversa ha espresso il sindaco della città del levante genovese, Dario Capurro (ex An, transitato in Forza Italia): “Siamo dei buontemponi e quanto a sparate non siamo secondi a nessuno – dice al IlFattoQuotidiano.it il sindaco Capurro – ma il riconoscimento al premier è assegnato con simpatia e il dovuto rispetto. Lo invitereno a Recco per ritirare il premio. Nel frattempo gli facciamo i migliori auguri perché riesca a realizzare, almeno in parte, ciò che ha promesso agli italiani. Purtroppo fra il dire e il fare c’è di mezzo un mare sempre più largo, tuttavia noi a Recco siamo fiduciosi”.

Recco, la patria della focaccia col formaggio e della squadra regina della pallanuoto (la mitica Pro Recco) dal 2007 – con interruzioni – ha istituito il premio Pirotino d’argento, in passato assegnato alla cantante Tosca, che al Festival di Sanremo aveva interpretato “Il terzo fuochino”; e al capo ufficio stampa della Regione, Mauro Boccaccio, l’ispiratore del premio al pirotecnico Renzi. Il Pirotino d’argento riproduce l’antico mortaletto ligure, detto anche mascolo, riempito di polvere da sparo e adoperato per le sparate. Il riconoscimento viene assegnato a margine della festa patronale in onore di Nostra Signora del Suffragio (patrona della città) che si conclude domenica 7 e lunedì 8 settembre con una spettacolare serata di fuochi d’artificio. Centomila persone si accalcano a Recco, provenienti da tutta la regione e anche da fuori Liguria. I maestri artificieri campani, pugliesi e siciliani salgono in Liguria per dare il meglio dell’antica arte dei fuochi. E lo spettacolo è garantito. La sagra dei fuochi è la più importante dell’Italia del Nord.

I sette quartieri della città si danno battaglia a colpi di fuochi artificiali variopinti che illuminano il cielo del golfo Paradiso, fino al Monte di Portofino. Cinque tonnellate di esplosivi saranno polverizzati dai team (azionati da una sessnatina di fuochini) impegnati a competere ciascuno in rappresentanza di uno dei sette quartieri della città. Altri 150 fuochini recchelini si cimenteranno a far esplodere ventimila mortaletti sui greti dei torrenti, sulle spiagge e sulle colline che circondano Recco. Per i quattro giorni della sagra, che si apre venerdì 5 settembre, 850 volontari animeranno gli stand gastronomici e di arte varia nelle strade della città. I 40 portatori dell’arca della Madonna del Suffragio la trasporteranno in processione per due chilometri e mezzo impiegando circa due ore.

Articolo Precedente

Pd, sinistra si prepara al piano alternativo: “Tagli a ministeri? Renzi pensi all’evasione”

next
Articolo Successivo

Governo Renzi, il ballo del “Blabla”: tutti i “faccio subito” diventati “tra un attimo”

next