“Voglio rendere onore a Mario Monti ed Enrico Letta. Grazie alle riforme che hanno avviato, l’Italia è riuscita a uscire dalla stretta dei mercati”. C’è spazio anche agli omaggi nella Cernobbio degli ex. E a tributare onore ai predecessori di Matteo Renzi, non a caso, è stato un “quasi ex”, il presidente uscente della Commissione Ue, José Barroso, nel corso del suo intervento al Workshop Ambrosetti dove ha ricordato la situazione italiana del 2011. Spostando poi lo sguardo dal passato al presente Barroso ha punzecchiato indirettamente l’attuale premier sottolineando che sulle riforme strutturali in alcuni Paesi Ue “ci sono stati molti annunci, ma in molti casi non accompagnati da una attuazione efficiente”. E mentre Renzi prende tempo sulla riforma del lavoro, l’occupazione continua ad essere “il vero problema in Europa”. Barroso ha comunque aperto uno spiraglio alle istante italiane: “Se un Paese deve fare uno sforzo a breve termine per le riforme strutturali, bisogna dargli una certa flessibilità in termini di implementazione delle regole di stabilità e crescita”, ha ribadito. “I Paesi come l’Italia hanno bisogno delle riforme strutturali, il vostro primo ministro lo ha annunciato con il programma dei mille giorni, sono riforme alle quali diamo il benvenuto. E sarebbe un errore essere ossessionati solo dal consolidamento fiscale che è però necessario e indispensabile quando si hanno livelli di indebitamento così alti. Senza il mercato comincerebbe ad avere delle problematiche e l’Italia come sappiamo stava attraversando un momento difficile me lo ricordo bene, ma grazie alle riforme già messe in atto è stato possibile ripristinare la fiducia” di Gaia Scacciavillani

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