Renato Farina torna giornalista professionista. L’ex vicedirettore di Libero aveva subito un procedimento disciplinare dopo che era emerso il suo arruolamento nel Sismi come “agente Betulla“, ruolo incompatibile per legge con quello giornalistico. Oggi il Consiglio dell’ordine della Lombardia ha accolto la domanda di reiscrizione di Farina. La decisione, presa al termine della riunione del consiglio e dopo l’audizione dello stesso Farina, è stata votata all’unanimità, si legge nella nota. Farina non era iscritto all’ordine dal 20 marzo 2007, dopo il suo coinvolgimento nell’ambito del sequestro di Abu Omar, che aveva appunto svelato il suo ruolo nel Sismi, poi ammesso pubblicamente dal giornalista stesso. Nell’ambito del procedimento sul sequestro dell’imam egiziano prelevato a Milano dai servizi segreti Usa, Farina aveva patteggiato sei mesi di reclusione, poi convertiti in una pena pecuniaria. 

Il 28 settembre 2006 l’Ordine dei giornalisti della Lombardia gli aveva inflitto una sospensione di 12 mesi. Il Procuratore generale di Milano aveva impugnato la decisione e ne aveva chiesto la radiazione. A quel punto fu lo stesso Farina a cancellarsi dall’Albo prima che il Consiglio nazionale si pronunciasse. Il 18 dicembre 2012 l’Ordine dei giornalisti dell Lombardia aveva respinto una prima domanda di reiscrizione, ”dopo attenta valutazione del comportamento di Farina in questi ultimi anni e dopo la sua audizione”, spiegava una nota dell’Ordine. Fra le motivazioni, ”quella dell’esistenza di una sentenza di patteggiamento per la sua collaborazione con i servizi segreti, attività del tutto incompatibile con l’esclusività della professione giornalistica”. Inoltre, sottolineava l’Ordine, “Farina si è cancellato dall’Albo nell’imminenza della decisione disciplinare assunta dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, evidentemente per sottrarsi al giudizio dei colleghi“. E non bastava: “Nonostante la cancellazione, Farina ha continuato a collaborare quotidianamente con più pezzi e per diversi anni a varie testate, di fatto continuando a svolgere la professione giornalistica, con un atteggiamento di svalutazione nei confronti dell’ente di categoria preposto alla vigilanza”. Saranno le motivazioni di quest’ultima decisione di segno contrario a chiarire quale “ostacolo” sia caduto nel frattempo. 

“Ho agito in buona fede, con la presunzione di salvare il mondo, ma sono cosciente di avere contravvenuto gravemente alle regole di comportamento della categoria dei giornalisti”. Così, secondo l’Ansa, si è difeso Farina davanti ai componenti del consiglio, ribadendo dunque le giustificazioni date dopo lo scoppio dello scandalo. “Sono molto contento proprio dell’unanimità della decisione – ha poi dichiarato – perché, pur essendo convinto di non avere ricevuto regali, so bene che in questa Italia è rarissimo che prevalga il senso di giustizia e di diritto al di là degli schieramenti politici e per questo ringrazio di cuore i colleghi che questa mattina hanno preso la decisione”. 

Dopo la cancellazione dell’albo professionale, nel 2008 Renato Farina ha avuto un posto in parlamento garantito dal Pdl di Silvio Berlusconi. E oggi il primo plauso al ritorno dell’ex agente Betulla nell’Ordine dei giornalisti è di Daniele Capezzone di Forza Italia“Penso e spero che tutti comprendano che questo diritto fondamentale, una piena e vera libertà di parola e di espressione, non possa mai essere sacrificato”. 

 

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