“Non siamo scafisti, siamo trasportatori”. Mauro Ferri, presidente dell’Anitrav (Associazione nazionale imprese trasporto viaggiatori), interviene a sostegno dei noleggiatori e dei tassisti arrestati in Germania per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. “Chi effettua servizio di trasporto pubblico – dice Ferri – non chiede mai i documenti al cliente, non succede in nessun caso e sfido chiunque a dimostrare il contrario”. Quindi, secondo Ferri, “è inammissibile che i conducenti vengano ritenuti responsabili di una condotta dolosa, paragonandoli addirittura a dei trafficanti di esseri umani. Non conosco i dettagli del caso specifico, ma ne abbiamo visti altri simili e posso immaginare che l’ultimo fatto di cronaca ricalchi quelli del passato”.

Se è vero che non è consuetudine chiedere documenti ai clienti, è altrettanto lecito pensare che di fronte ad un gruppo di siriani che vogliono di essere accompagnati in un altro Stato europeo qualche dubbio potrebbe sorgere: “Il flusso transfrontaliero nei territori di confine è una circostanza quotidiana – spiega ancora il presidente dell’Anitrav -, in Friuli ci sono addirittura linee private che effettuano collegamenti con Lubijana e per un tassista o per un noleggiatore in Lombardia, Piemonte o in Veneto non è raro sentirsi chiedere un trasporto verso una città austriaca, francese o tedesca”. Insomma secondo quanto racconta il presidente dell’Anitrav, i trasporti oltre confine capitano di frequente, come capita sempre più spesso che tassisti di casa nostra vengano arrestati in Germania o in Austria e trattati alla stregua dei peggiori scafisti che traghettano extracomunitari dalle coste africane alla Penisola: “Del resto è normale che queste persone una volta arrivate in Italia cerchino di andarsene, vogliano spostarsi. Siamo il punto di approdo ed è solo per questa ragione che ci troviamo nelle condizioni di essere noi il vettore verso altri Paesi europei”.

E il caso esploso in queste ore non è il primo: “Recentemente ci siamo occupati del caso di due noleggiatori bresciani che sono stati incarcerati in Austria per 24 ore, messi in cella completamente nudi, solo con l’aiuto del Consolato siamo riusciti a farli scarcerare. Questo trattamento è inaudito e completamente privo di senso”. Eppure per le autorità teutoniche un senso lo ha: “Non sono scafisti – continua Ferri nella sua difesa – innanzitutto perché gli scafisti che portano questi disperati in Italia lo fanno in maniera illegale, attraversando dei confini che sarebbero invalicabili. I tassisti si muovono invece all’interno di uno spazio europeo, dove fino a prova contraria dovrebbe esserci la libera circolazione delle persone, delle merci e dei servizi. Quindi mi chiedo: dove sta il reato?”. Ferri si spinge anche oltre: “Se un siriano, entrato illegalmente in Italia sale sul treno e va in Germania, che facciamo? arrestiamo il capotreno?” e, ancora: “Questi sono prestatori di servizi e non trafficanti di persone. Se i tedeschi ci chiedono di stare al passo con l’Europa quando si tratta di austerità, devono accettare anche che l’Europa della libera circolazione delle persone, altrimenti ciascuno a casa propria“. Alla fine, secondo l’Anitrav, sul caso dovrebbe intervenire la Farnesina: “In particolare – conclude Ferri – il ministro Federica Mogherini deve intervenire in maniera pesante e far cessare questi interventi delle autorità europee nei confronti dei tassisti e dei noleggiatori italiani”.

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