Il sindaco di Torino e presidente nazionale dell’Anci, l’Associazione nazionale dei comuni italiani, risponde all’annuncio del commissario per la spending review Carlo Cottarelli che aveva parlato di 1.424 aziende ad azionariato pubblico, circa una su quattro, con un rendimento negativo rispetto al capitale investito. “In genere – ha detto Piero Fassino – si spiega agli italiani che tutto ciò che è pubblico sia fonte di perdita, ma non è così. Noi dell’Anci siamo assolutamente pronti a ridurne il numero, semplificare e sanare quelle che accumulano passività”. Fassino, ospite della Festa nazionale de l’Unità in corso a Bologna ricorda l’ultima volta da segretario dei Democratici di Sinistra. Proprio nel capoluogo emiliano nel 2007 chiuse la storia della Quercia davanti a una folla oceanica. Oggi, tra gli stand e i viali semivuoti della prima festa dell’era Renzi, Fassino non ha rimorsi: “I partiti sono cambiati molto, oggi c’è internet. E comunque sono contento perché anche grazie a quella nostra scelta siamo arrivati al 40% delle ultime elezioni europee” di David Marceddu

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