I carabinieri del Nas di Torino hanno sequestrato tutti i materiali Stamina agli Spedali Civili di Brescia. A quanto si apprende ieri (sabato 23 agosto) i militari hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo di cellule e attrezzature disposto dal gip di Torino, su richiesta del pm Raffaele Guariniello, per impedire la prosecuzione di “attività delittuose”. Il provvedimento, di 80 pagine, è del gip Francesca Christillin e affida al direttore della struttura sanitaria la custodia del materiale sequestrato.

Nell’ambito dell’inchiesta sul metodo Stamina, il pm Guariniello aveva chiesto il rinvio a giudizio per il fondatore, Davide Vannoni, e altri 12 indagati. Associazione a delinquere e truffa le accuse principali mosse dalla procura contro il guru di Stamina. Per tutti i 13 indagati l’udienza preliminare si aprirà il prossimo 4 novembre a Torino. 

Il vicepresidente di Stamina Foundation, Marino Andolina, ha dichiarato che con il sequestro sono “state bloccate le infusioni” alla piccola Noemi, la bambina di due anni malata di Sma. “Il direttore generale degli Spedali Civili di Brescia Belleri ha telefonato personalmente al papà di Noemi per avvisare che non sarà fatta l’infusione perché i Nas di Torino hanno sequestrato le cellule staminali” ha detto Andolina, confermando il nuovo atto della Procura di Torino, e ha poi aggiunto che “sembra che ormai sia reato ottemperare alle sentenze dei tribunali”.

“Siamo sconvolti. Stavamo partendo in vista del ricovero di Noemi domani (lunedì 25 agosto, ndr). Sono riusciti nel loro intento, mentre la legge ci aveva dato ragione”. Questo il commento di Andrea, padre della bimba di due anni di Guardiagrele (Chieti) affetta da Sma1, dopo la notizia del sequestro delle cellule staminali da parte dei carabinieri. “Ci si mobilita per la Sla, mentre il malato di Sma è lasciato solo. Se qualcuno può aiutarci, lo faccia”.

Dopo avere appreso la notizia del sequestro, Davide Vannoni, presidente di Stamina Fondation, ha scritto su Twitter: “Mai visto un conflitto così tra poteri dello stato”. Il riferimento è alla decisione del Tribunale dell’Aquila che a dicembre aveva dato il via libera per sottoporre Noemi alle cure.

Sono 172 i giudici che, in Italia, hanno detto “no” alle richieste di sottoporre i pazienti alla metodica Stamina di Vannoni. E’ quanto si sottolinea nelle carte del procedimento della Procura di Torino. I giudici che si sono pronunciati a favore del trattamento sono invece 164. Nelle carte del sequestro, però, si sottolinea che i loro provvedimenti, “al di là del rispetto che gli è dovuto”, hanno “finalità autonome e distinte” e non intervengono sulla “legittimità o non legittimità delle attività delittuose” ma su altri aspetti. Dalle carte emergono anche altri particolari. Nel 2011 Andolina, medico chirurgo (ora in pensione) a Trieste, scriveva a Vannoni in un messaggio di posta elettronica : “Brescia è nostra a 360 gradi”.

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