Il Gran Sasso ospita lo spettacolo teatrale più ad alta quota d’Italia, e non solo questo. Da domenica a fine agosto torna per sette repliche, a Campo Imperatore in Abruzzo, la pièce teatrale “Operazione Quercia – Mussolini a Campo Imperatore”. Il testo e la regia sono di Pier Francesco Pingitore, già deus-ex-machina dell’epopea televisiva del Bagaglino, e di tanti film con Pippo Franco. Lo spettacolo fu già rappresentato nel 2013, e fu un sold-out dopo l’altro: tra il pubblico plaudente, c’era tanto establishment e sottobosco della politica e dello spettacolo nazionale. Ma anche nostalgici del Ventennio, teste rasate, camicie nere e bikers con la croce celtica al braccio.

Originale e un po’ inquietante la location: la pièce andrà infatti in scena nello stesso albergo di Campo Imperatore dove era tenuto prigioniero Benito Mussolini, per ordine di Badoglio, prima che scattasse quell’Operazione Quercia che dà il titolo allo spettacolo. Era il 12 settembre del 1943 quando avvenne questo celeberrimo e spettacolare intervento militare che vide protagonisti paracadutisti e SS tedesche. Il duce venne liberato e trasportato, a bordo di un piccolo velivolo da ricognizione, a Pratica di Mare, dove fu imbarcato su un aereo da guerra più grande che lo portò prima a Vienna e poi a Monaco: il 14 settembre era a Rastenburg, alla corte di Adolf Hitler.

L’”Operazione” di Pingitore si ripromette di indagare quello che accadde nei giorni e nelle ore precedenti il blitz nazista dal cielo, “le ansie e i timori del Mussolini uomo, la sua morte psicologica”. Con tanto di radiogrammofono a manovella che scandisce la vita del dittatore emiliano, e i suoi dialoghi con i carcerieri, “frammento di quel popolo che fino a poco prima lo aveva acclamato e ora sembrava avergli voltato le spalle”.

Nel cast Luca Biagini, volto di Canale 5 (è Mussolini), Mauro Mandolini, Marco Simeoli, Barbara Lo Gaglio, Valentina Olla e Morgana Giovannetti (attrice e autrice del tormentone estivo del 2012 Il Pulcino Pio). Le coreografie sono di Hevelyn Hanack (già all’opera nel Bagaglino), i costumi di Graziella Pera. “La distanza che il tempo ha messo da quei fatti storici – ha spiegato Pier Francesco Pingitore, che non ha mai fatto mistero delle sue simpatie di destra – ha consentito di vedere le cose con la serenità necessaria a far apprezzare questo spettacolo da tutti, al di là delle ideologie politiche”. “Spero che quell’hotel di Campo Imperatore – ha poi aggiunto il regista – venga sempre di più valutato, perché è un tuffo nella storia”. Ignorando forse che Campo Imperatore è già, per via del suo storico albergo, una piccola Predappio per i nostalgici del “duce fondatore dell’impero”: anche nel resto dell’anno, a sipario abbassato.

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