Il fondatore della Lega Nord, Umberto Bossi, getta acqua sul fuoco dopo l’ennesima querelle giudiziaria tra la “vecchia” Lega, e il “nuovo corso” guidato da Matteo Salvini. All’uscita dalla sua villa di Gemonio (Varese), commenta così la notizia della sospensione del compenso-vitalizio da parte del Carroccio e il mancato rispetto della scrittura privata  resa nota oggi da Repubblica: “Se ha fatto qualcosa è stato Brigandì”, scaricando la colpa su Matteo Brigandì, storico avvocato di Bossi  di Francesca Martelli

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