Ancora pesanti scontri armati a Lugansk, dove nelle ultime 24 ore almeno 22 civili sono morti nei bombardamenti sulla città, che è una delle principali roccaforti dei separatisti filorusso nell’Est. “È stato un attacco a colpi di mortaio nei quartieri all’est della città. Un autobus, un magazzino e molti edifici sono stati colpiti”, ha detto all’Afp un rappresentante dell’amministrazione regionale. La città è “accerchiata dall’esercito di Kiev e alle prese con una situazione umanitaria critica”, ha aggiunto il responsabile, che per ragioni di sicurezza preferisce restare anonimo. E Lugansk è – o almeno dovrebbe essere – anche il punto di arrivo di oltre 280 camion di “carichi umanitari” inviati da Mosca. Convoglio che ha scatenato molte tensioni con il governo Poroshenko, visto che Kiev teme si tratti di un’invasione sotto mentite spoglie. Bombe anche a Donetsk, dove un civile è morto e altri undici sono rimasti feriti. 

I mezzi carichi di aiuti umanitari partiti da Mosca dovrebbero arrivare alla frontiera ed essere presi in carico dalla Croce Rossa, che però riferisce come la situazione sia più complessa del previsto. I due Paesi, infatti “devono ancora chiarire le procedure per il passaggio del confine”. Mentre il governo di Kiev teme che i camion siano il preludio di un attacco armato del Cremlino, un centinaio di loro è partito verso sud, seguendo un itinerario che fa supporre che il convoglio entrerà in territorio ucraino dalla regione di Lugansk, e non da quella di Kharkiv che è controllata dal governo di Kiev

Convogli umanitari ucraini Le autorità ucraine hanno annunciato l’invio di un proprio convoglio umanitario verso Donetsk e Lugansk, città dell’Ucraina orientale in mano ai separatisti e duramente colpite dalla guerra scoppiata quattro mesi fa. Secondo l’ufficio stampa della presidenza ucraina, i quindici autocarri trasporteranno 240 tonnellate di generi di prima necessità, che saranno anch’essi distribuiti dalla Croce rossa. Continua quindi l’operazione umanitaria del governo di Kiev, che mercoledì 13 agosto ha deciso di destinare circa 570mila euro all’emergenza umanitaria nell’est del Paese.

Onu: “Oltre mille morti  nelle ultime due settimane”. Più di duemila persone, di cui la metà solo nelle ultime due settimane, hanno perso la vita negli ultimi quattro mesi nel conflitto tra le truppe di Kiev e i miliziani filorussi. Ad annunciarlo è l’Onu, che spiega che il numero delle vittime è raddoppiato in appena 15 giorni con l’intensificarsi dei combattimenti che hanno portato le truppe ucraine a stringere la morsa sui due principali bastioni separatisti: Donetsk e Lugansk. Sulle due città, da giorni, piovono i proiettili dell’artiglieria ucraina.

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