Dai pannelli fotovoltaici montati sopra le cabine, agli impianti per il riutilizzo dell’acqua delle docce, fino ai premi per i turisti che lasciano a casa l’auto per spostarsi in treno o in bus. Così alcuni stabilimenti balneari diventano green, e dimostrano che un altro modo di fare imprenditoria nel turismo è possibile. In Romagna, sono una quarantina i bagni che applicano pratiche virtuose e che aderiscono all’associazione Ecospiagge, fondata nel 2003 da Domenico Marchetti, di Riccione. “Rispettare l’ambiente paga. Innanzitutto perché ci viviamo. E poi, dal punto di vista economico, va detto che molti turisti ci scelgono proprio perché siamo una struttura green”. Partito facendo la raccolta differenziata, in 10 anni, investimento dopo investimento, Marchetti ha reso il suo stabilimento ecosostenibile. “In una stagione, ad esempio, risparmiamo 100 metri cubi d’acqua”. Ha seguito il suo esempio Alessandro Bologna, proprietario di un bagno a Viserba di Rimini. Nella sua struttura si riutilizza tutto, persino l’acqua piovana. “In due anni abbiamo recuperato 350 mila litri d’acqua”. Oltre al risparmio idrico, negli anni ha lavorato per rendere la spiaggia totalmente accessibile: ci sono passerelle fino al bagnasciuga, carrozzine speciali per muoversi sulla sabbia e immergersi in mare, indicazioni per i non vedenti, altalene e giochi per ragazzi con problemi motori. E da quest’anno anche speciali programmi per le famiglie con bambini autistici  di Giulia Zaccariello

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