Con un tonfo di quasi venti punti in un mese crolla la fiducia degli imprenditori tedeschi. L’indice Zew che la misura ha spiazzato anche le attese più pessimistiche. È stato poi il ministero dell’Economia a certificare in giornata che “il clima economico si è sensibilmente offuscato” e adesso si attende anche un indebolimento della crescita, in vista della pubblicazione dei dati sul Pil del secondo trimestre in agenda giovedì prossimo e le cui stime sono già state limate al ribasso da diversi economisti. Nonostante questi segnali, Moody’s conferma a Berlino la tripla A, con outlook stabile. Lo Zew ha segnato una flessione pesante: dai 27,1 punti di luglio è sceso oggi a 8,6. Mentre gli analisti prevedevano che l’arretramento, l’ottavo consecutivo, si fermasse a 17. E’ uno dei diversi segnali della brusca frenata della locomotiva europea, dopo il calo degli ordini (-3,2%) e della produzione (solo +0,3%) registrati nei giorni scorsi su luglio. Tutti gli esperti riconducono l’indebolimento dell’economia alle tensioni geopolitiche. Ma pesano certamente anche i dati dell’eurozona, con l’Italia in recessione tecnica e bocciata da Moody’s.

Che Berlino dopo un primo trimestre “forte” avrebbe rallentato la crescita era già previsto. Il presidente della Bundesbank Jens Weidmann ha detto di confermare “più o meno le sue stime” di crescita per la Germania, cioè +1,9% quest’anno e +2% per il prossimo. Ma il ministero dell’Economia guidato dal vicecancelliere Sigmar Gabriel, in un rapporto diffuso sempre martedì, ha sottolineato che “il clima è peggiorato” e “i rischi collegati all’economia estera sono senza dubbio aumentati”, anche se “la tendenza positiva della congiuntura resta intatta”. “La maggior parte delle imprese, nonostante il peggioramento del clima economico, si mostra comunque ottimista sulla situazione economica attuale”. A lasciare il segno sono, secondo il rapporto, le tensioni in Ucraina (con le conseguenti sanzioni alla Russia) e in Medioriente. “Ci sono rischi geopolitici aumentati”, ha confermato Weidmann, “ma nel complesso siamo orientati a pensare che il trend di base relativamente positivo continuerà”.

A Berlino il dibattito sulla salute economica del Paese si è innescato proprio nel giorno della conferenza del sindacato dei datori di lavoro Bda, durante la quale il presidente Ingo Kramer ha avvertito che le trattative salariali, vista la congiuntura, “saranno difficili”. Secondo il sindacato i salari dovranno aumentare. E Weidmann, criticato per la sue “interferenze” sul tema, si è detto d’accordo su un aumento fino al 3%

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