Centinaia di migliaia di clienti di banche in Australia potranno aderire ad una class action senza precedenti, contro le penali applicate ai titolari morosi di carte di credito, con risarcimenti previsti pari a centinaia di milioni di euro. La causa, avviata martedì nella Corte Suprema a Sydney contro le grandi banche ANZ, Citybank e Westpac, rappresenta l’azione collettiva più estesa nella storia legale d’Australia. E si prevede sarà seguita da una simile azione contro tre altre grandi del settore: American Express, National Australia Bank e Commonwealth Bank.

Ogni cliente degli istituti citati che sia stato colpito da penali per ritardi, sarà incluso automaticamente nell’azione, il che rende difficile stimare il livello del potenziale risarcimento. Conosciuta come open class action, differisce da precedenti azioni collettive contro banche. Nonostante i limiti, azioni chiuse in passato hanno attratto più di 160mila clienti, che sono stati risarciti per un totale di 156 milioni di euro. La nuova azione fa seguito alla vittoria parziale ottenuta dallo stesso studio legale Maurice Blackburn in febbraio, per conto di 43mila clienti contro quattro grandi banche.

La Corte Federale in Melbourne ha stabilito allora che le penali addebitate per i ritardi nel ripagare le passività in carte di credito sono una violazione di contratto e le ha definite “esorbitanti e irragionevoli”. La Corte aveva invece ritenuto “ragionevoli” altri oneri addebitati dalla banca, tra 25 e 45 dollari australiani (16-30 euro), per gli scoperti sui conti e il superamento dei limiti nelle carte di credito. 

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