“Matteo Renzi tolga le mani dalla nostra Costituzione”. Si sono ritrovati in un’ottantina in Piazza del Nettuno a Bologna per dire ‘no’ a quello che definiscono lo “stravolgimento della carta costituzionale italiana” da parte del governo, provvedimento contestato e in queste ore al vaglio del voto del Senato. Ad affermarlo i comitati “Libertà e Giustizia” e “Costituzione la via Maestra” di Bologna assieme a diversi rappresentanti della Lista Tsipras, tra cui l’attore Ivano Marescotti che alle ultime Europee nella circoscrizione Nord Est ha raccolto quasi 13 mila preferenze. “Chi è ora al governo non ha ricevuto il mandato elettorale per modificare un terzo della Costituzione, ben 47 articoli, praticamente tutta la sua seconda parte”, spiega Alberto del Comitato Costituzione via maestra, “la Costituzione appartiene a tutti e non può essere stravolta rafforzando il potere del governo e riducendo gli spazi di partecipazioni dei cittadini. Una riforma aggravata ulteriormente da una legge elettorale che assegna la maggioranza assoluta a chi raggiunge appena il 37% dei voti”.

Girotondi e Popoli Viola sembrano oramai un lontano ricordo della piazza bolognese; la protesta contro Renzi e le riforme da votare entro l’8 agosto sembra rimasta soltanto sotto le insegne della Lista Tsipras locale. “Le riforme che sta portando avanti il governo vengono giustificate dal “ce lo chiede l’Europa” come era già successo per il fiscal compact. Riteniamo che i principi costituzionali non siano negoziabili nel nome dell’austerity né con i mercati né con i poteri forti”, urla al megafono Margherita Romanelli, rappresentante della lista che prende nome dal leader politico greco, “E’ una riforma voluta da questa Europa, che abbiamo combattuto e combattiamo, in mano alle forze neoliberiste e che vuole togliere alla cittadinanza il controllo delle leggi come ad esempio l’innalzamento esagerato del numero di firme necessarie alla presentazione di un referendum”. Sul palco improvvisato a pochi metri dal sagrato di San Petronio, l’attore Ivano Marescotti che prende la parola raccogliendo applausi anche dai molti passanti: “Ci dovrebbe essere la piazza piena di fronte a questo scempio della nostra Costituzione. Le menti migliori della nostra politica ci misero due anni per elaborarla e soprattutto per scriverla furono eletti dal popolo con un sistema proporzionale”, spiega, “questi renziani del Pd invece sono stati eletti con un maggioritario, nominati dai segretari di partito e si permettono di modificarla. Roba da matti”.

Ma la polemica si sposta subito sulle forze antagoniste assenti in piazza: “Dove sono Sel e quelli del Movimento 5 Stelle? Perché non sono qui con noi?”, conclude l’attore, “Sel è sempre lì a fare ‘ammuina’ col Pd e ve lo dice uno che ha votato Pippo Civati e Pier Luigi Bersani pensando di cambiare qualcosa in quel partito. Quegli altri, invece, stanno sì facendo una lodevole battaglia parlamentare, magari individualmente verrebbero pure, ma scendono in piazza solo quando c’è e lo dice Grillo”. “Con questa presenza”, chiosa Alberto del Comitato Costituzione via maestra, “vogliamo comunque dare almeno un supporto morale a quei parlamentari che non si sono piegati alla disciplina dei partiti che vogliono stravolgere la carta suprema del nostro paese”.

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