Usavano un programma di condivisione “peer-to-peer” per diffondere su internet video di abusi sessuali e torture nei confronti di bambini di pochi anni. La polizia italiana e quella tedesca sono state impegnate in una vera e propria caccia all’uomo contro la pornografia minorile in tutta Italia.

La polizia postale ha controllato le case di 34 persone in 22 città per cercare e sequestrare i video che venivano diffusi via internet. Due degli indagati a Milano e Bologna, rispettivamente di 63 e 43 anni, sono stati arrestati in flagranza di reato perché in possesso di grandi quantità di materiale pedopornografico. Gli hard disk, compurter, pen drive e gli altri supporti ottici sono stati sequestrati. L’uomo, arrestato in Emilia-Romagna, è un paramedico di 43 anni, incensurato, sposato e con un figlio. Anche lui individuato perché aveva scaricato, tramite il software di file sharing, foto e filmati a contenuto pedopornogafico. La perquisizione eseguita nella sua abitazione di Imola ha confermato che era in possesso di una enorme quantità di materiale video, con protagonisti bimbi anche piccolissimi in situazioni sessuali definite ‘raccapriccianti’ dagli investigatori della Postale. 

Le altre città interessate dalle perquisizioni sono state Bologna, Brescia, Cagliari, Catania, Como, Cuneo, Firenze, Ferrara, Livorno, Milano, Messina, Napoli, Novara, Pesaro, Pisa, Ragusa, Roma, Savona, Siena, Siracusa, Torino e Verona.

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