Mondadori archivia il primo semestre dell’anno con una perdita di 11 milioni di euro, rispetto al rosso di 27,1 milioni dei primi sei mesi del 2013. La casa editrice della famiglia Berlusconi vede però calare anche i ricavi, che scendono a 549,2 milioni (-10,3%). Il piano di tagli varato per riportare in carreggiata i conti ha però ridotto i costi operativi di 70 milioni (-13,1%). La posizione finanziaria netta, cioè i debiti, ammonta a 368,9 milioni, in miglioramento di 27,6 milioni rispetto al primo trimestre del 2014 e in linea con il primo semestre dell’anno scorso. Ma per la fine dell’anno, stando alla nota della società presieduta da Marina Berlusconi, è atteso un “significativo recupero di redditività”. “In un contesto di mercato che non mostra ancora chiari segnali di miglioramento, l’andamento positivo del primo semestre, superiore alle attese e conseguente alle azioni intraprese sui prodotti, sulla riorganizzazione e sul contenimento dei costi, nonché le ottime performance dei periodici, sia in Italia sia in Francia, consente di stimare per l’intero esercizio 2014 un margine operativo lordo superiore a quello dell’esercizio 2012, confermando quanto già indicato in sede di presentazione della relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2013 e del resoconto intermedio di gestione sul primo trimestre 2014”.

Il comunicato del gruppo di Segrate, che a metà giugno ha varato un mini aumento di capitale per “rafforzare la struttura finanziaria”, informa poi che “anche nel secondo semestre dell’anno in corso proseguiranno sia le iniziative di carattere gestionale finalizzate a migliorare la capacità organica di generare risorse finanziarie, sia le azioni volte alla dismissione/realizzo di asset non strategici, nell’ottica di un rafforzamento patrimoniale in grado di dotare l’azienda delle necessarie risorse per investimenti”. Anche la posizione finanziaria netta “è attesa in significativo miglioramento rispetto ai valori del 2013”.  

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