Molto rumore per poco o nulla sugli emendamenti del senatore Massimo Mucchetti al Dl Competitività. E, in particolare, sulle misure relative alla doppia soglia d’Opa e al “quorum agevolato” per tutte le modifiche statutarie delle società quotate che, come già evidenziato da ilfattoquotidiano.it permetteranno all’azzoppato capitalismo all’italiana di continuare a comandare in Borsa senza investire. E che sono tra i pochi superstiti alla 24 ore di riunioni e discussioni sulla revisione di parte delle norme introdotte la settimana scorsa a Palazzo Madama, alcune delle quali, secondo quanto trapelato martedì, avrebbero irritato non poco Palazzo Chigi perché arrivate senza il vaglio dell’esecutivo. Stesso discorso per i nuovi aiuti indiretti all’editoria sotto forma di ripristino della pubblicità obbligatoria della documentazione delle società quotate.

Non se ne trova infatti al momento traccia nel pacchetto di 14 emendamenti  soppressivi che il governo ha presentato giovedì mattina al dl Competitività nelle commissioni Ambiente e Attività produttive della Camera e che toccano invece Poste, semplificazioni per inizio attività, limite contanti per gli stranieri, capitanerie di porto, agricoltura biologica, smaltimento rifiuti. All’inizio le intenzioni del governo erano quelle di sfrondare molto di più: si parlava di più di 20 tagli di altrettante norme volute e approvate dai senatori in prima lettura. Poi, le trattative che si sono avvicendate anche nella notte di mercoledì, hanno asciugato l’intervento dell’esecutivo. E, nota l’agenzia di stampa Public Policy, non deve essere un caso, che alla fine non siano saltate due norme volute con forza dal relatore Pd al Senato del provvedimento, Mucchetti appunto, come l’Opa e le azioni a voto plurimo.

Le proposte soppressive del governo riguardano invece l’eliminazione dell’erogazione di 535 milioni di euro di crediti a Poste Italiane da parte dello Stato nel 2014. Salterà quindi anche la copertura prevista: 410 milioni di euro dal taglio delle risorse per il pagamento dei debiti Pubblica amministrazione e 125 milioni di euro con i proventi della restituzione degli aiuti di Stato da parte del Monte di Paschi di Siena (i cosiddetti Monti bond).  Salta anche l’emendamento sugli stipendi dei manager delle società pubbliche, così come le semplificazioni, introdotte dal Senato, per l’inizio attività delle imprese. L’articolo che ora sarà cancellato prevede che il governo abbia tempo fino al 31 dicembre 2014 per abrogare le norme che restringono l’accesso e l’esercizio delle professioni e delle attività economiche. In caso contrario, l’imprenditore per aprire un attività può (a questo punto poteva) procedere con una semplice segnalazione di inizio di attività (Scia) e con un’autocertificazione con controlli successivi.

Via anche la norma che prevedeva bastasse la sola Valutazione di impatto ambientale (Via) per gli escavi di fondali marini per il passaggio di reti energetiche. Verrà espunta, poi, la norma che impone, in caso di sostituzione, di montare sui semafori lampade a basso consumo o al Led. Eliminata pure la norma, introdotta da Forza Italia, che elimina il divieto di utilizzare contante sopra i mille euro per gli stranieriSalterà, inoltre, l’emendamento che prevedeva che soggetti titolari e/o gestori di beni demaniali, di beni di pertinenza dell’autorità militare, di aree demaniali marittime e lacuali, fiumi, torrenti, canali, miniere e foreste demaniali, di strade pubbliche, aeroporti, ferrovie, tramvie, funicolari, teleferiche, linee telegrafiche o telefoniche di pubblico servizio o militari, linee elettriche a servizio delle linee ferroviarie, che siano interessati dal passaggio delle condutture elettriche partecipassero al procedimento e, una volta rilasciata l’autorizzazione unica fossero tenuti ad indicare le modalità di attraversamento degli impianti autorizzati, che dovranno essere approvate dal ministero dello Sviluppo economico. Trascorso tale termine, il medesimo ministero provvede direttamente a definirle.

Un altro emendamento del governo dispone che venga eliminata anche la norma sullo smaltimento di rifiuti che prevede l’adozione di misure per semplificare le operazioni di trasporto, stoccaggio e preparazione per il riutilizzo degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggio non pericolosi prodotti nell’ambito delle attività delle imprese e che detta i criteri da seguire. Tagliata poi la previsione secondo cui a partire dalla programmazione 2015, le risorse destinate al finanziamento degli interventi in materia di mitigazione del rischio idrogeologico sono utilizzate tramite accordo di programma sottoscritto dalla Regione interessata e dal ministero dell’Ambiente che definisce, altresì, la quota di cofinanziamento regionale.

Il governo chiede anche l’espunzione della norma che prevede di istituire nel ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali il Sistema informativo per il biologico (Sib), che utilizza l’infrastruttura del Sistema informativo agricolo nazionale (Sian), al fine di gestire i procedimenti amministrativi degli operatori e degli organismi di controllo previsti dalla normativa europea relativi allo svolgimento di attività agricole con metodo biologico e l’elenco pubblico degli operatori dell’agricoltura biologica, sulla base delle informazioni contenute nel Sib. Verrà cancellata pure l’introduzione, in caso di contraffazione di indicazioni geografiche o denominazioni di origine dei prodotti agroalimentari, dell’interdizione dall’esercizio della professione, arte, industria, commercio o mestiere nonché l’interdizione dagli uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese. Tolta poi l’istituzione di un servizio telematico integrato, a domanda individuale, rivolto a imprese e loro associazioni, consorzi, istituzioni ed enti pubblici territoriali, per il monitoraggio dei marchi di qualità delle produzioni agroalimentari italiane e la loro prima tutela, attraverso l’assistenza tecnico-legale sui mercati esteri.

Il governo chiede inoltre lo stralcio di varie norme di semplificazione per l’agricoltura. In particolare saranno cancellate le norme che prevedevano: l’esenzione dall’obbligo di costituire o aggiornare il fascicolo aziendale per i possessori di oliveti che producono olio destinato esclusivamente all’autoconsumo; la riduzione dei tempi di risposta da parte della Pa delle istanze relative all’esercizio dell’attività agricola; la possibilità per le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano di individuare percorsi per la pastorizia transumante nell’ambito dei ripari, argini, ecc; l’istituzione di un un consorzio di tutela delle indicazioni geografiche dei prodotti agroalimentari e dei vini e la possibilità di evitare l’abilitazione all’utilizzo delle macchine agricole per chi ha, almeno da due anni, una patente A1, B o C1. L’esecutivo punta infine a eliminare l’emendamento che demanda al comando generale del corpo delle Capitanerie di porto di predisporre un programma triennale e un piano annuale di coordinamento rivolto all’ottimale impiego delle risorse disponibili per l’esercizio delle attività di vigilanza sulle attività della pesca. 

A chiedere invece la soppressione della norma che autorizza la Consob a procedere all’assunzione di persone per chiamata diretta è stata la commissione Finanze della Camera che ha votato il parere favorevole al Dl con tre condizioni e una osservazione. La Finanze chiede anche di eliminare il comma 3 dell’articolo 17-bis in “materia di disciplina tributaria delle banche di credito cooperativo, incrementando sensibilmente il prelievo Ires su tali soggetti”. Le commissioni Industria e Ambiente alla Camera hanno poi dichiarato inammissibili 68 emendamenti su 688 ed entro il week end licenzieranno il testo con modifiche. Lunedì mattina alle 11 inizierà la discussione generale in Aula, alla fine della quale il governo dovrebbe porre la fiducia, la seconda sul testo dopo quella di palazzo Madama. La capigruppo al momento ha stabilito che dalle 18 di lunedì si terranno le votazioni sulle modifiche ma, se come si aspetta verrà posta la fiducia, i tempi saranno da ristabilire.

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