Cosa si nasconde dietro a una risata femminile? Forza, seduzione, autoderminazione, ostentazione? O semplicemente il sorriso è quello che differenzia l’essere umano dall’essere un oggetto e l’umano in quanto tale, ha diritti, rivendicati e rivendicabili. 

Deve essere stata proprio questa possibile associazione tra l’essere donna e l’essere umana (un’umanità addirittura libera di ridere, oltre che di sorridere) ad aver infastidito il vicepremier islamico Bulent Arinc, braccio destro del premier Erdogan che, in piena campagna elettorale, si è lascito andare alla dichiarazione secondo cui “La donna saprà quello che è peccaminoso e quello che non lo è. Non riderà in pubblico. Non sarà seducente nel suo comportamento e proteggerà la sua castità”. Ridere, quindi, è peccaminoso, così come bere, baciarsi in pubblico, navigare in internet e così come è immorale, per il premier conservatore Erdogan, mostrarsi incinta in pubblico. In quest’occasione le donne turche lanciarono sui social una vera e propria campagna “a ventre scoperto” con l’hashtag #resistpregnant che fece il giro del mondo.

Anche questa volta la risposta non è tardata ad arrivare. In centinaia hanno pubblicato sui social network le loro foto sorridenti. Su Twitter con l’hashtag #kahkaha (scoppiare a ridere) non si contano più le foto di donne che ridono sguaiatamente. Vere e proprie risate, sonore, a bocca aperta, a dente visibili e affilati. Da sole o in compagnia di altre amiche, alla guida della propria auto, vestite all’occidentale, a volto scoperto. Ben lontane da quelle coperte e velate che affollano i comizi del partito Akp del premier Erdogan.

E’ proprio il caso di dirlo, la nostra risata vi seppellirà. 

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Turchia, #kahkaha: una risata vi seppellirà!

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