Potrebbe già salire a 300 milioni di euro l’aumento di capitale di Alitalia: 50 milioni in più, dunque, rispetto ai 250 deliberati dall’assemblea degli azionisti della compagnia venerdì 25 luglio. E’ questa l’ipotesi, riportano le agenzie di stampa, allo studio per far fronte alle esigenze di liquidità per finalizzare l’operazione. Una questione posta dal numero uno di Etihad, James Hogan, nella mail inviata all’ad di Alitalia, Gabriele Del torchio. Questa operazione, secondo quanto si rileva, richiederebbe l’approvazione da parte del cda e, quindi, il via libera dell’assemblea.

Intanto, dovrebbe salire da 65 a 70 milioni la quota che Poste sarebbe pronta a versare nella la società cuscinetto tra la nuova Alitalia e la vecchia Cai. Ufficialmente la società pubblica reduce da un incontro a Palazzo Chigi, si è limitata ad auspicare “al più presto” una firma dell’accordo con Etihad per mettere in campo “sinergie e strategie” già concordate tra l’ad Francesco Caio e Hogan. E questo anche per tornare “ad occuparsi del piano strategico e dell’operazione di privatizzazione“.

Il governo dal canto suo fa sapere che durante la riunione, alla quale hanno partecipato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio, il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi, il ministero dell’Economia e rappresentanti degli azionisti di Alitalia, “sono stati affrontati i temi principali ancora aperti al fine di giungere alla chiusura della trattativa. Si è trattato di un incontro proficuo, che consentirà in brevissimo tempo alla compagnia italiana di formulare una risposta all’ultima lettera di Etihad, in modo da giungere al più presto ad un esito positivo”.

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