Se pure la bibbia Variety si sbilancia definendola un’edizione “promettente” allora il prossimo festival di Locarno (6-16 agosto 2014) è definitivamente una tappa cinefilo-festivaliera da non perdere. Giunto alla seconda edizione sotto la direzione artistica di Carlo Chatrian, il rimescolamento di generi e stili non sembra più una forzata selezione di titoli rimasti stritolati tra i titani Venezia e Cannes, ma un originale percorso selettivo fatto di scelte autonome.

Aprire nella Piazza Grande davanti ad 8mila spettatori con Lucy di Luc Besson sarà la prima delle scommesse glamour della kermesse svizzeraIl lungo e travagliato lavoro del regista francese, reduce da La Famiglia, con un po’ di set parigino e tanti ciak a Taipei, uscirà negli Usa il 25 luglio e avrà come protagonisti Scarlett Johansson e Morgan Freeman. Un action fantascientifico che vede la Johansson interpretare un’americana costretta a diventare corriere della droga da uno spietato boss del crimine. In una stanza d’albergo di Taiwan le viene affidato un misterioso narcotico che deve contrabbandare oltreconfine, ma quando il pacchetto di droga ingerito viene improvvisamente danneggiato la sostanza sconosciuta si scioglierà nel suo stomaco e la ragazza si ritroverà con una serie di superpoteri fuori dal normale. Dopo l’eroina targata Universal sempre in Piazza Grande sarà la volta di Dancing Arabs, il nuovo film di Eran Riklis, l’autore de Il giardino dei limoni.

La pellicola destinata a far discutere, anche perché tratta da due romanzi di Sayed Kashua, giornalista arabo-israeliano, figura scomoda e di recente al centro di un’asprissima polemica politica, doveva essere presentata in anteprima mondiale il 10 luglio al Gerusalemme Film Festival, ma le tensioni e la drastiche misure di sicurezza hanno costretto a rimandare proprio la proiezione del film di Riklis.

Ancora tra le proiezioni serali spiccano i titoli Love Islands della regista già Orso d’Oro a Berlino Jasmila Zbanic e The hundred foot journey di Lasse Hallström, una produzione Dreamworks che vede protagonista una famiglia di indiani (in mezzo c’è anche l’attore Om Puri) trasferitasi nel Sud della Francia dove apre un ristorante etnico che provocherà inavvertitamente una spietata concorrenza da parte della signora Mallory (Hellen Mirren) proprietaria del ristorante francese dirimpettaio. Altro titolone in Piazza Grande è Sils Maria di Olivier Assayas con una Juliette Binoche star in crisi d’identità che si trasferisce in un lago dell’Engadina assieme alla sua assistente (Kirsten Stewart di Twilight) per ritrovare se stessa.

Sono poi 17 i titoli in Concorso per il Pardo D’Oro assegnato da una giuria di tutto rispetto capitanata dal regista italiano Leone D’Oro a Venezia 2014 con Sacro Gra, Gianfranco Rosi; dal regista tedesco Thomas Arslan e dalle attrici Sonia Braga e Connie Nielsen. Ci sono nomi storici del cinema d’essai come Paul Vecchiali (Nuits Blanches sur la Jetée) e il portoghese Pedro Costa (Cavalo Dinheiro); poi ancora le scommesse dei documentari dell’americano J.P. Sniadecki con The iron Ministry – girato in Cina e con ‘protagonista’ il Ministero delle Ferrovie e l’incessante lavoro di modernizzazione che si sobbarca – e L’Abrì dello svizzero Fernand Melgar sui senzatetto di Losanna. Copiosa la presenza del cinema sudamericano in Concorso con Dos disparos di Martin Rejtman, autore tra i fondatori del cosiddetto Nuovo Cinema Argentino; poi ancora l’argentino Matias Pineiro con La Principessa di Francia; Ventos De Agosto dal regista brasiliano Gabriel Mascaro e l’apocalittico Navajazo, dal messicano esordiente Ricardo Silva.

Per l’Italia in gara ci sarà invece Perfidia di Bonifacio Angius, opera prima del regista sassarese, girata proprio nel capoluogo sardo un anno fa e che racconta, come scritto nella sinossi ufficiale “la storia di un padre e di un figlio che si avvicinano quando ormai è troppo tardi, di personaggi abbandonati a loro stessi in una grande solitudine, in un mondo senza pietà e senza speranza, dove non esistono i buoni e dove non ci sono cattivi”. Ospiti speciali di Locarno saranno Dario Argento, Melanie Griffith, Jonathan Pryce, Agnès Varda, e Armin Mueller-Stahl.

Il trailer 

Articolo Precedente

Cinema, ‘The Selfish Giant’: emarginati e vicini al gigante

next
Articolo Successivo

Begin Again – Tutto può cambiare, dopo Once il nuovo film di John Carney

next