A settembre, dopo la pausa estiva, il consiglio comunale di Bologna affronterà il tema di una modifica del regolamento di polizia mortuaria in modo tale da permettere a chi lo vorrà di essere tumulato insieme alla persona con cui si è avuto un legame affettivo in vita, anche senza avere vincoli di parentela o matrimoniali. A proporre l’argomento al vaglio dell’aula è stato il sindaco Virginio Merola che sottolinea come “l’estensione dei diritti passa anche per opportunità di questo genere”. La modifica del regolamento, nel caso sia votata dall’aula, varrà dunque per tutte le persone che vivono un’unione affettiva, dalle coppie di fatto eterosessuali fino alle coppie gay. La proposta di Merola giunge a pochi giorni dalla decisione di Palazzo D’Accursio di trascrivere in un registro comunale le nozze tra persone dello stesso sesso celebrate all’estero.

“Il momento della scomparsa del proprio compagno o della propria compagna può essere uno di quelli in cui si tocca direttamente la crudeltà dell’assenza di un riconoscimento giuridico. Per questo motivo dico, col cuore, bravo a Merola per avere annunciato per settembre la modifica dei regolamenti comunali in questo senso”. Commenta Sergio Lo Giudice, senatore bolognese del Pd. L’iniziativa che sarà portata in consiglio a settembre, si basa su un ordine del giorno del gennaio 2013 presentato dallo stesso Lo Giudice (allora capogruppo Pd in consiglio comunale) insieme a Lorenzo Cipriani, Cathy La Torre e Benedetto Zacchiroli. Soddisfatto di questa decisione di Merola, anche Fabrizio Marrazzo, portavoce di Gay Center: “Ci aspettiamo che la decisione del Comune di Bologna sia seguita anche da altre città e che i Sindaci, come già sta avvenendo dall’istituzione dei registri alle trascrizioni dei matrimoni contratti all’estero, diano, anche con decisioni come questa, un chiaro segnale politico che è tempo di colmare gravi lacune sul piano legislativo”.

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