Bagarre al Senato prima della discussione generale sul ddl Boschi per le Riforme costituzionali. La rovente polemica ha come protagonisti il presidente del Senato, Pietro Grasso, e il senatore M5S Vincenzo Santangelo, che interviene subito dopo il collega pentastellato Vito Petrocelli. Quest’ultimo a inizio seduta chiede un’interpretazione su un comma dell’articolo 50 del regolamento del Senato, lamentando che giovedì scorso la presidente di turno, Linda Lanzillotta, non ha permesso la votazione sulla richiesta del gruppo M5Sdi inserire nel calendario il ddl Province. Grasso spiega che la decisione di non far procedere l’assemblea a una votazione rientra nelle facoltà del presidente e precisa che quella richiesta era stata già bocciata l’1 luglio scorso durante un dibattito sul calendario. E’ il turno quindi di Santangelo, che osserva: “Qui si tratta chiaramente di un’interpretazione perché lei cita il fatto che già il 1° luglio scorso era stata richiesta la votazione di urgenza. Non è specificato che non può essere messa ai voti una seconda volta. Si tratta di evitare che questa cosa diventi una prassi che non è scritta nel regolamento”. Nasce quindi un serrato botta e risposta, durante il quale il senatore M5S sbatte sul tavolo il regolamento e accusa il presidente del Senato di non farlo parlare. La discussione dura quasi 10 minuti. Grasso sbotta: “Cerchi di avere comportamenti consoni a quest’Aula. Ha capito? Basta adesso”. Santangelo continua a ribattere: “Io sbatto il regolamento tutte le volte che mi sembra opportuno. Se mi lascia terminare, altrimenti mi taccio e andiamo avanti”. E il presidente del Senato commenta: “Ma perché dobbiamo sempre esasperare i toni? Non lo capisco. Perché deve esasperare sempre i toni? Lei vuole creare la guerra. Vuole provocare l’incidente. E va bene, creiamo l’incidente. Ma perché?”. A dar man forte a Santangelo interviene il parlamentare della Lega Stefano Candiani, che, mostrando il faldone dei 7000 emendamenti, dichiara: “Iniziamo ad allenarci

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