Libri come cibo. Forse Jeff Bezos ha pensato ai ristoranti tipo “All you can eat” [Tutto quello che puoi mangiare] per lanciare quella che sarà una vera bomba nell’editoria digitale e non solo: un abbonamento “flat” mensile di 9,99 dollari (circa 7,75 euro) grazie al quale scaricare dal portale di Amazon un numero illimitato di libri, come anticipato nell’articolo de Il Fatto Quotidiano

Sui social network questa novità viene definita una “rivoluzione”. E sicuramente lo è, soprattutto per i “forti lettori” quelli che, secondo alcune ricerche, leggono più di un libro al mese. Al momento tale operazione è attiva sulla piattaforma di Amazon Usa ma non ve n’è ancora traccia su quella italiana.

Da buona lettrice, però, non vorrei fermarmi solo di fronte alla scelta di Amazon visto che tra l’altro non è neppure una vera novità, ma ripercorre la strada già imboccata da Oyster e Scribt; per questo vorrei invitarvi ad analizzare un po’ meglio la posizione della società americana, in particolare in ambito “editoria digitale”. La società di Jeff Bezos è indubbiamente la più attiva sul fronte editoria digitale sia per averci creduto al punto da far produrre un lettore di e-book, il Kindle, sia per aver raccolto, ad oggi, la più grande offerta di libri in formato digitale. Non solo, Amazon offre l’opportunità a tutti gli scrittori di auto-pubblicarsi e di poter promuovere le proprie opere sul portale, dove questo rappresentano circa il 30% dell’edito.

Ma come sempre non è tutto oro quel che luccica… Il motivo è semplice: Amazon ingabbia lettori e autori in un Wallet Garden che in parole povere significa un giardino con dei confini ben delimitati e al di là dei quali non è possibile andare, una specie di Eden. Cosa significa? Che Amazon utilizza per i suoi prodotti solo un formato proprietario, una scelta finalizzata alla fidelizzazione del cliente. Che tradotto significa che se avete l’e-reader Kindle potrete leggere gli e-book in vendita sul portale di Amazon, altrimenti no. Significa che se in casa avete due lettori di e-book [e uno di questo non è il Kindke], non potrete “passarvi” i romanzi come siete abituati a fare con i libri in formato cartaceo.

Inoltre, senza entrare in difficile tecnicismi, la società di Bezos, con molta parte degli editori, inserisce in quasi tutti gli e-book il famigerato DRM-Digital Rights Managent o lucchetto digitale – che è un ulteriore aggravio alla reale usabilità del libro elettronico. Semplificando, questo piccolo marchingegno rende ancora più complessa la fruizione dell’e-book da parte di chi ha regolarmente acquistato il libro. Però dobbiamo anche precisare che Amazon vanta il miglior servizio di assistenza al cliente tra tutti quelli presenti in Italia, mettendovi a disposizione persone incaricate di aiutarvi a risolvere i problemi che possono insorgere dopo aver acquistato sul loro sito e-book, e-reader o quant’altro.

Del resto Amazon non è la sola ad aver imboccato il formato proprietario, lo ha fatto anche Apple da molti anni e anche sul fronte editoria digitale la casa della mela è attiva con iTunes e il suo lettore iPad. Una cosa differenzia, però, i due colossi: Amazon ha deciso di proporre e-reader e tablet a prezzi molto competitivi, mentre Apple, salvo offerte promozionali, mantiene per i suoi prodotti un target molto alto.

Sino ad ora il mercato ha premiato le due aziende che, almeno nel settore dell’editoria digitale, risultano sempre ai vertici per le vendite. Ma adesso, anche in Italia, alcuni editori “illuminati” stanno iniziando a investire in editoria digitale e soprattutto iniziano a proporre e-book senza DRM. Indubbiamente sarà difficile intaccare il primato delle corazzate made in Usa, soprattutto per la mole di investimenti che queste hanno messo in campo, ma contribuirà a rendere il libro digitale a un sempre maggior numero di lettori.

E quello che conta è trasmettere il virus della lettura.

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