“Vogliamo solo una cosa, la pace”. Le azioni di terra dell’esercito israeliano hanno, iniziate nella notte di ieri, hanno spinto decine di migliaia di palestinesi residenti nel nord della Striscia di Gaza a lasciare le proprie case. Le scuole dell’Unrwa, agenzia delle Nazioni Unite, che si occupa dei rifugiati palestinesi, offrono accoglienza a questi sfollati. Le condizioni di vita sono pessime: intere famiglie, anche 60-70, persone che vivono in un’unica classe, senza cucina e con scarsi servizi igienici. Tra la popolazione si iniziano ad alzare le voci di chi vuole un cessate il fuoco duraturo: “Non posso dire nulla di male sui nostri e sui leader israeliani – spiega un ragazzo – bombarderebbero casa mia”  di Cosimo Caridi

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