Carlo Ghidoni – l’elettricista di 51 anni di Carpi che a Concordia sulla Secchia ha assassinato a colpi di pistola l’amico Amos Bartolino, oculista reggiano di 50, prima di uccidere se stesso – aveva pochi giorni fa scritto un documento in cui annunciava di volersi fare giustizia da sé in una società ingiusta e che il medico avrebbe pagato per tutti i suoi debitori. Il 51enne scrive che non gli erano state pagate 800 ore di lavoro. Circostanza, questa, tutta da verificare. Il documento, da lui firmato, è stato trovato nell’appartamento di Ghidoni dai carabinieri che indagano sull’omicidio-suicidio, avvenuto accanto al casolare in ristrutturazione dove l’artigiano effettuava lavori per Bartolino, proprietario dell’immobile e primario di Oculistica dell’Ausl di Reggio Emilia.

La vittima, dalle prime ricostruzioni, sarebbe arrivata all’incontro con la pistola carica e con un altro caricatore da 13 colpi nello zaino. La vittima sarebbe stata raggiunta da quattro proiettili, due al torace e due all’addome. In quel momento era presente una terza persona, un falegname convocato per l’incontro, che è fuggito raggiungendo la propria figlia adolescente rimasta in auto. La direzione generale dell’Ausl di Reggio Emilia e i colleghi di Bartolino esprimono in una nota “dolore e incredulità” per quanto accaduto e si stringono alla famiglia del primario assassinato. “Il dottor Bartolino – si legge – è stato non solo un professionista molto competente, appassionato del suo lavoro, ma anche una persona molto attiva, propositiva sempre disponibile e di grande umanità. Lascia un vuoto enorme in tutti i colleghi che lo ricorderanno per ciò che ha portato al servizio in termini di innovazione, qualità, sviluppo tecnico e organizzativo. L’Azienda Usl ha perso oggi un validissimo collaboratore”. Il direttore generale dell’Ausl di Reggio Emilia, Fausto Nicolini, ricorda poi di aver conosciuto Bartolino “quando partecipò al concorso per il primariato di oculistica. Mi colpì fin da subito – dice Nicolini – la sua visione innovatrice, che riversò con energia e passione nel suo incarico. Lo ricordo inoltre come una persona gioviale e sempre positiva, razionale e disponibile al confronto e piacevole nella conversazione”.

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