Cara mamma Elena,

come potrai leggere dopo queste brevi righe, la coraggiosa e dignitosa denuncia riguardante la esclusione di tua figlia Monica dagli stage della scuola perché disabile ha prodotto un risultato importante: la presentazione di una corposa interrogazione parlamentare al ministro dell’istruzione Giannini da parte degli onorevoli Laura Coccia e Davide Faraone del Partito democratico.

Cosa accadrà adesso è questione interessante per “saggiare” la qualità dei sistemi di autovalutazione della scuola italiana. Di questo ribaltamento di giudizio forse ne saranno contenti gli studenti alle prese con i test Invalsi o gli aspiranti medici costretti a districarsi da qualche anno tra quiz di improbabile natura.

In effetti di fronte alla vicenda di una ragazza down esclusa dalla formazione professionale sul campo, proprio quella più richiesta dalle aziende (!) è necessario interrogare ed interrogarsi (come hanno opportunamente fatto i due parlamentari) sui criteri e le modalità attraverso i quali la scuola prova ad indirizzare al mondo del lavoro i suoi studenti.

Tutti i suoi studenti.

Cara Elena, adesso vedremo cosa racconteranno al ministro Giannini, io posso assicurarti che seguiremo tutto l’iter di verifica che il Ministero dovrà necessariamente predisporre.

Lo faremo per Monica e per tutte/i gli altri studenti disabili.

p.s. segnalo ai lettori attenti che la scandalosa vicenda della scuola di Brusciano (Napoli ) con la classe terza della primaria composta da 4 alunni disabili su 22 sembra non interessare nessuno ma sono fiducioso che sto commettendo un errore e tra poco qualcosa accadrà.

Toni Nocchetti

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Al Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

per sapere – premesso che:

come si apprende da notizie apparse sulla stampa a un’alunna di 19 anni nata con la sindrome di down che frequenta il quarto anno dell’istituto professionale per i servizi alberghieri IPSAR TORRENTE nel settore “sala bar” a Casoria (Na) è stato impedito di svolgere uno stage presso alcune strutture di ristorazione sul territorio come stabilito dal piano formativo previsto dalla scuola;

già lo scorso anno scolastico, infatti, la classe alla quale è regolarmente iscritta aveva partecipato agli stage e ai tirocini predisposti nell’ ambito dell’offerta formativa ma alla giovane studentessa non era stato consentito di partecipare e nessuna motivazione fu addotta dalla dirigenza scolastica per giustificare tale scelta;

tuttavia, nel corso di questo anno scolastico, la scuola ha comunicato ai genitori che si sarebbe dato vita a un’organizzazione migliore che avrebbe finalmente consentito l’inserimento della figlia nei programmi suddetti, fatto che, purtroppo, non si è ancora una volta verificato ad eccezione di una iniziativa finale all’interno dei locali della scuola;

ebbene. nel corso di questo anno scolastico la studentessa ha dovuto attendere invano la partecipazione agli stage organizzato dalla scuola fuori dalle aule dell’istituto;

i genitori hanno chiesto delucidazioni in merito a tale scelta non ricevendo alcuna risposta alle loro richieste di informazione;

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