Il piano regionale dei rifiuti che tanto ha fatto discutere in questi mesi, finirà nel cestino dell’immondizia. Con le dimissioni del presidente Vasco Errani, anche la programmazione del settore in Emilia Romagna è destinata a slittare e a diventare uno dei temi predominanti della campagna elettorale lampo ai nastri di partenza

A meno di colpi di mano prima del passo indietro ufficiale di Errani, la palla ora passerà alla prossima giunta, che dopo le nuove consultazioni avrà il compito e la responsabilità di redigere obiettivi e modalità sulla gestione e lo smaltimento rifiuti in tutta la regione. “Sarebbe molto grave approvare adesso un piano del genere, che vincola un territorio per i prossimi anni, e che è una pura scelta politica” ha detto il consigliere regionale del Movimento 5 stelle Andrea Defranceschi, che ha chiesto nella riunione di capigruppo in Regione lo stato dell’opera sul documento. Il piano sarebbe dovuto arrivare in assemblea al massimo entro la metà di luglio, ma i lavori al momento sono ancora troppo indietro perché si arrivi a un’approvazione. “Sono appena state raccolte le osservazioni della giunta – ha spiegato il consigliere regionale M5S – Il testo deve ancora arrivare in commissione, non sarebbe possibile votarlo a breve. Per cui è tutto da rifare”.

Un sospiro di sollievo per il sindaco di Parma Federico Pizzarotti, che contro il documento di Errani, che prevede la chiusura entro il 2020 di soli due impianti di incenerimento rifiuti su otto, si è sempre battuto e aveva già annunciato, insieme al Movimento 5 stelle di Parma, una manifestazione in via Aldo Moro in concomitanza del voto della delibera. Una protesta a cui aveva aderito sin dal primo momento anche Defranceschi, che ha manifestato più volte in assemblea legislativa le sue perplessità sul piano, che a suo tempo aveva portato il presidente della Regione a scontrarsi con l’assessore all’Ambiente Sabrina Freda, fino a revocarle la delega.

Le dimissioni di Errani però cambiano tutto. Non bloccheranno di fatto la macchina amministrativa, ma tutti i progetti di legge e i provvedimenti su mandato politico saranno congelati. E a meno che il Pd non trovi qualche escamotage per far passare in via straordinaria il documento, anche il piano rifiuti diventerà carta straccia. “Il rischio potrebbe esserci, ma è quasi impossibile – ammette Defranceschi – Siamo comunque pronti a opporci con tutte le forze”. Anche da Parma il timore, anche se remoto, è lo stesso: “Dal punto di vista tecnico e politico – aggiunge l’assessore comunale di Parma Gabriele Folli – non sarebbe opportuno procedere. Vedremo cosa succede”.

Quello che è certo è che per ora, con il piano rifiuti, è sospesa anche la manifestazione dei Cinque stelle in Regione, anche se sicuramente la gestione dell’immondizia, che comprende tutta la questione inceneritori, sarà uno dei temi caldi su cui si giocheranno il posto i prossimi amministratori in Emilia Romagna. Pizzarotti ha già intessuto molti rapporti in questo senso e il ritrovato appoggio ufficiale di Grillo e Casaleggio, che proprio giovedì hanno pubblicato sul blog un intervento del sindaco di Parma sulla battaglia al forno di Ugozzolo, potrebbe portare alla formazione di un fronte comune sulla lotta agli inceneritori e l’aumento della raccolta differenziata a livello regionale.

“Sicuramente – conclude l’assessore Folli – ci sarà più tempo per discutere, quando invece, per la Regione, il piano sarebbe dovuto passare al voto durante l’estate, quando c’è meno attenzione su certi argomenti. Noi continueremo a esprimere la nostra contrarietà e portare avanti le nostre proposte”.

Articolo Precedente

“Hai studiato a Bologna se…”, da Facebook a LoveBo: ecco la festa degli ex universitari

next
Articolo Successivo

Errani dimesso, primarie per la successione: in campo Richetti e Bonaccini

next