La Commissione Ue ha aperto una procedura d’infrazione contro l’Italia per la contaminazione dell’acqua da arsenico e fluoro, in particolare nel Lazio, ancora irrisolto nonostante la concessione di tre deroghe di tre anni ciascuna. I valori limite previsti dalla direttiva Ue sull’acqua potabile non sono ancora rispettati in 37 zone. Su raccomandazione del commissario Ue per l’Ambiente, la Commissione ha inviato all’Italia una lettera di costituzione in mora all’Italia, la prima fase della procedura di infrazione, in cui sottolinea “la sua incapacità di garantire che l’acqua destinata al consumo umano sia conforme alle norme europee”. 

Secondo Legambiente l’Italia è la prima nazione in Europa per per emissioni di arsenico, cadmio, mercurio nell’acqua“. Il report, pubblicato a marzo, denuncia come il Belpaese superi le nazioni europee più industrializzate nell’emissione di metalli pesanti, in particolare di mercurio, nichel, cadmio e arsenico, direttamente nei corsi d’acqua. Anche per quanto riguarda le emissioni di cianuro è in testa alla classifica; arriva seconda, invece, subito dopo la Germania, per i cloruri. I dati (risalenti al 2011) sono stati estrapolati dal registro European pollutant release and transfer register, un registro delle emissioni inquinanti prodotte dalle varie industrie europee, in cui sono gli impianti stessi a comunicare, annualmente, la quantità di sostanze immesse direttamente nell’ambiente.

Articolo Precedente

Semestre europeo, le sfide verdi di Renzi

next
Articolo Successivo

Alluvione Modena: politicamente scorretto, tutta colpa delle nutrie? II

next