Cresce la febbre da Mondiale nonostante la deprimente e precoce fine che hanno fatto in nostri eroi nazionali.

Stasera è il turno delle due super favorite della vigilia Brasile e Germania. Il giorno dopo Messi contro Robben. Ma andiamo in ordine cronologico.

Il Brasile è dimezzato dovendo sostituire l’uomo chiave della fase di non possesso Thiago Silva (squalificato) e il creativo della fase offensiva Neymar, out per una vertebra lombare fratturata.

A mio avviso il primo è il problema vero. I padroni di casa attaccano con tanti giocatori e possono sopperire con le qualità di altri giocatori di spessore come Hulk e Oscar. Probabile l’inserimento di Oscar tra i trequartisti, giocatore in gamba che può anche scivolare sulla linea dei centrocampisti. Dietro invece il Brasile rischia grosso. E’ una squadra sbilanciata in avanti con Maicon e Marcelo che spingono e i due centrali che devono spesso accettare l’ “1 contro 1”. Thiago Silva e David Luiz hanno messo nelle prime 5 gare tante volte una pezza con le loro capacità di compensare, con le proprie capacità di recupero, gli squilibri congeniti. Probabile il recupero nella linea difensiva di Dante, che non è la stessa cosa nonostante l’esperienza acquisita al Bayern.

La Germania potrà approfittarne soprattutto con gli inserimenti degli interni, Kedira in primis, che potranno sfruttare il tagli lunghi del centravanti anomalo Muller.

I tedeschi sono più compatti ma potrebbero soffrire sulle fasce. Dovranno essere bravi Paulinho e Fernandinho a cambiare gioco sul lato debole (quello opposto alla palla) dei tedeschi. Una gara interessante anche dal punto di vista filosofico col Brasile individualista e aggressivo (anche in modo irrazionale) e la Germania collettiva e applicata, forse un po’ prevedibile, come da tradizione. La differenza alla fine la potrebbe fare Neuer, il portiere teutonico che sta rivoluzionando il mondo di intendere il ruolo nel calcio moderno essendo il numero 1 con il raggio d’azione più ampio e il maggior numero di passaggi completati (191 finora) tra cui alcuni assist.

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Nell’altra semifinale la squadra più lunga del torneo (l’Argentina) e quella più corta (l’Olanda).

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Chi ne approfitterà? Chi saprà sfruttare meglio i suoi fuoriclasse: Messi e Higuain da una parte, Robben e Van Persie dall’altra. Dei quattro, l’unico che ha avuto un rendimento costante è stato Robben, il maratoneta della World Cup con una media di 11,5 km a partita di cui il 10% ad alta intensità. I suoi tagli da destra al centro sono mortiferi. Mascherano dovrà interferire preventivamente su quelle traiettorie di corsa.

Anche in questa gara sicuramente la compagine europea ha un maggior spirito di squadra e meno fantasia. Ma anche in questo caso peserà sulla squadra sudamericana un’assenza grave. Di Maria, giocatore eclettico in grado di fare le due fasi, è difficilmente sostituibile. Perez o Gago possono dare maggior compattezza al centrocampo ma chi passerà la palla a Messi?

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