All’inizio si era pensato a una tragica fatalià, poi col passare delle ore sono affiorati i primi sospetti. Quel che è certo è che la Polizia di Napoli non chiude a nessuna ipotesi rispetto alla morte di Fortuna Loffredo, la bambina di sei anni caduta dal settimo piano e trovata senza vita sul selciato davanti alla palazzina al Parco Verde dove abitava con la sua famiglia a Caivano, periferia degradata in provincia di Napoli. Il corpicino della piccola è stato trovato senza escoriazioni il 24 giugno scorso e, soprattutto, senza una scarpina, la destra. “Nessuno sa dire da quale punto dell’edificio sia caduta la bimba – dicono gli inquirenti alle cronache locali dei quotidiani -, c’è una confusione diffusa e tanti sembrano non ricordare, allo stato c’è una sola certezza: la piccola era sola quando è avvenuta la caduta o qualcosa che l’ha fatta precipitare giù”. Una dinamica che ricorda da vicino quella della morte di Antonio Giglio, tre anni, che nel 2013 fu trovato senza vita quasi nella stessa posizione e, anche lui, senza una scarpina. La Polizia sta indagando in tutte le direzioni. Dal pulpito della chiesa di Caivano, don Maurizio Patriciello nell’omelia per il funerale della piccola ha invitato tutti alla calma, ma ha lanciato un appello: “Chi sa parli, altrimenti taccia – ha detto, dopo aver attaccato le istituzioni, troppo lontane da un territorio difficile come quello della periferia di Caivano -. Aspettiamo quello che la magistratura ci dice”  di Andrea Postiglione

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