La polizia stradale di Avellino ha emesso tre misure cautelari nell’ambito dell’inchiesta sul bus precipitato il 28 luglio 2013 vicino Avellino. I provvedimenti sono stati eseguiti nei confronti di Gennaro Lametta, titolare della Mondotravel e del bus che precipitò dal viadotto di Monteforte, e di due dipendenti della motorizzazione civile, accusati di falso in atto pubblico e concorso in omicidio colposo plurimo. Il filone di indagine è quello relativo alla revisione del pullman, che quel giorno era guidato da Ciro Lametta, fratello di Gennaro, morto nell’incidente.

Secondo quanto si è appreso di recente Gennaro Lametta, ascoltato dagli inquirenti, avrebbe detto che delle revisioni se ne occupava il fratello Ciro e un altro dipendente. Nel maggio scorso, infatti, una perizia grafologica aveva stabilito che il certificato che affermava l’avvenuta revisione del bus a marzo 2013, quindi quattro mesi prima della tragedia, non era autentico. 

Nell’incidente, avvenuto all’altezza del chilometro 32 dell’A16, avevano perso la vita 41 persone. Il pullman, arrivando a forte velocità in corrispondenza di un rallentamento, aveva sfondato il guardrail, precipitando così da un viadotto alto quasi 30 metri. La procura aveva aperto un fascicolo per strage colposa.

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