Un blitz nella notte per restituire l’Ospedale Vecchio ai cittadini, almeno per qualche giorno. Con questa motivazione un collettivo di attivisti ribattezzato per l’occasione Ovo (Ospedale Vecchio Occupato) ha occupato lo storico monumento di Parma simbolo delle speculazioni delle passate giunte di centrodestra della città, e oggi verso il recupero sotto la guida di Federico Pizzarotti. L’amministrazione Cinque stelle infatti ha deciso di cambiare rotta e di preservare lo storico ospedale fondato nel 1471 come bene della città, mantenendovi al suo interno l’Archivio di Stato, che nei progetti passati avrebbe dovuto essere trasferito in un deposito automatizzato fuori dal centro storico. Una decisione apprezzata dai comitati che da tempo si battevano per la salvaguardia del monumento, che però non ha evitato il blitz da parte degli attivisti Ovo, molti dei quali fanno parte dei gruppi che avevano occupato l’inceneritore lo scorso autunno.

I manifestanti hanno puntato il dito contro la recente ordinanza antibivacco firmata dal sindaco, che vieta di sedersi sui gradini dell’Ospedale, ma hanno chiarito che l’iniziativa non è contro l’operato dell’amministrazione Cinque stelle per quanto riguarda l’Ospedale Vecchio. Al Comune invece il collettivo si rivolge per aprire un dialogo sulle possibilità di utilizzo futuro del monumento, centro del quartiere popolare dell’Oltretorrente. I manifestanti lo ha dimostrato in un fine settimana di occupazione, durante il quale la crociera dell’Ospedale è stata aperta al pubblico per ospitare dibattiti, incontri e laboratori. “Apprezziamo quello che ha fatto il Comune – hanno spiegato i membri del collettivo – ma vogliamo che questo spazio diventi un luogo di partecipazione, aperto ai cittadini, per rivivere e ripensare insieme gli spazi dell’Oltretorrente”. Il sindaco Pizzarotti però non ha apprezzato l’iniziativa: “Non è agendo in questo modo che si ricerca di dialogo” ha commentato dopo l’accaduto.

L’occupazione temporanea si concluderà con un’assemblea pubblica il 30 giugno, in cui si chiederà ai cittadini di esprimere le proprie idee sul futuro dell’Ospedale Vecchio. Anche se in parte, quel futuro lo ha già cambiato il sindaco, mettendo un punto fermo su una questione che si trascinava da anni. Poche settimane fa è stato infatti firmato il protocollo d’intesa con il direttore dell’Archivio di Stato di Parma Graziano Tonelli, che prevede che l’Archivio rimanga nella sede dell’Ospedale Vecchio, che dagli anni Settanta ospita nel suo complesso l’Archivio di Stato, l’Archivio storico comunale, la Biblioteca civica, l’Emeroteca comunale e la Videoteca comunale. L’edificio inoltre sarà ristrutturato con un contributo di circa 1,2 milioni di euro a carico del Comune.

Da tempo la struttura versa in condizioni di degrado, anche per la mancanza di certezze sul suo futuro. Le ex giunte di centrodestra inizialmente avevano previsto un restauro in project financing che avrebbe dovuto far nascere al posto del monumento un hotel di lusso con negozi e gallerie commerciali. Ma il progetto, avversato dai comitati cittadini, era poi mutato con l’ex primo cittadino Vignali, che aveva in parte fatto retromarcia. Anche la Procura era intervenuta chiedendo più volte il sequestro del cantiere del monumento e mettendo in discussione il project financing e l’affidamento dei lavori, tuttora sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti, che hanno rinviato a giudizio, tra gli altri, l’ex assessore ai Lavori pubblici e l’ex vicesindaco della giunta Vignali.

Con l’arrivo dei Cinque stelle a Parma per qualche anno sul progetto è calato il silenzio, anche se i comitati hanno continuato a lavorare per chiedere il restauro del complesso e pensare una nuova destinazione che prevedesse il ritorno al pubblico. A mettere chiarezza sul destino del monumento una volta per tutte è stata l’intesa tra Comune e Archivio, che prevede il ritorno sotto le volte a crociera dei volumi che erano stati trasferiti nei magazzini comunali fuori dal centro e in depositi in provincia di Novara, e che ha reso difficile in questi anni, se non impossibile, la consultazione di gran parte dei documenti. “Il protocollo rappresenta un punto di partenza che traccia una nuova linea nei rapporti tra Comune e Archivio di Stato – aveva detto il sindaco Pizzarotti – con un percorso improntato alla valorizzazione di un contenitore come l’Ospedale Vecchio, in un’ottica che tiene conto della storia della città e del valore che l’Archivio Storico di Parma rappresenta”.

Come ha spiegato l’assessore ai Lavori pubblici Michele Alinovi, non si tratterà di un semplice nuovo trasloco, ma di un “progetto di rigenerazione urbana. L’Archivio di Stato, attraverso l’apertura e l’esposizione dei fondi in suo possesso, si aprirà così alla città, ponendosi in dialogo con essa”. Nel futuro poi, potrebbe esserci anche la possibilità di utilizzare il patrimonio cartografico per creare un centro territoriale per la consultazione di mappe e carte della zona.

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