Dal sequestro di immobili a quello di bitcoin, la moneta virtuale. E’ quanto è successo all’Fbi che prima è andata all’attacco di Silk Road, quello che Carola Frediani, autrice di “Deep Web” definisce “il più grande, popolare, efficiente mercato della droga online”, e poi si è trovata fra le mani 30.000 bitcoin, circa 18 milioni di dollari, che ha deciso di vendere all’asta.

Bitcoin è una moneta elettronica accettata anche da big del web come Expedia e parzialmente da eBay. Dietro la valuta online c’è una rete di pagamento peer-to-peer che utilizza una piattaforma che non prevede l’intervento di nessuna banca centrale o altro ente.

Dal punto di vista dell’utente è un’applicazione per cellulari o per computer che permette di iniziare le transazioni su un circuito che comporta bassi o inesistenti costi di transazione, ma una rischiosa volatilità delle quotazioni. Il prezzo è frutto infatti della domanda e offerta di moneta.

Ed è proprio questo uno dei pericoli dell’asta organizzata dai procuratori federali che rischiano di incidere in maniera pesante sul valore della moneta elettronica. “Vendere Bitcoin con il suo mercato così liquido non è la stessa cosa che vendere all’asta una Chevrolet 1998 Chevy con un paio di fori di proiettile nella portiera del conducente” ha spiegato con il colorito linguaggio degli analisti Steven Englander di Citigroup.

Gli esperti sono divisi sull’effetto della vendita delle monete che sarà comunque una percentuale significativa del volume medio di scambi giornalieri. In più c’è qualche dubbio sulla trasparenza dell’operazione visto che una lista di potenziali offerenti è stata accidentalmente rilasciata il 18 giugno in una e-mail dopo che era stato dichiarato che non sarebbero state diffuse informazioni circa le offerte. Incidenti che capitano la prima volta che si organizza un’asta di questo tipo, si sono giustificati.

Gli acquirenti avranno a disposizione da venerdì una finestra di 12 ore per presentare una offerta segreta per lotti di 3.000 bitcoin. Solo il 20% delle monete sequestrate a Silk Road sarà messo all’asta in un primo momento in una sorta di test che servirà per decidere il futuro dell’operazione. Per partecipare, bisogna dimostrare la propria identità, possedere almeno duecentomila dollari in contanti e dare prova di non essere stati affiliati a Silk Road o avere avuto contatti con il suo fondatore, Ross Ulbricht.

Dando nel frattempo un occhio alle quotazioni che hanno iniziato a crescere. L’8 giugno un bitcoin valeva 571dollari mentre oggi siamo a 616. Altri tempi rispetto al 2009 quando uno stedente norvegese acquistò 5.600 bitcoin pagandoli 24 dollari. Dopo qualche tempo scoprì che ne valevano 700.000.

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