Nel giorno del quinto anniversario della strage ferroviaria di Viareggio (leggi) il blog di Beppe Grillo dedica un post alla tragedia che il 29 giugno 2009 provocò 32 morti. Nell’articolo di Gianluca Ferrara vengono descritti i comportamenti discutibili e spesso poco rispettosi che le istituzioni hanno avuto nei confronti dei famigliari delle vittime. Il primo a essere tirato in ballo è il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il quale “sebbene gli sia stato più volte richiesto, non ha ancora esaudito il desiderio dei familiari delle vittime di incontrarlo”. Non solo. Il Capo dello Stato, nel 2010, a un anno preciso dalla strage, “ha insignito Moretti (allora amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, ndr) dell’onorificenza di Cavaliere del lavoro“.

Lo stesso Moretti che “liquidò il disastro come uno spiacevolissimo episodio, procedendo a licenziare Riccardo Antonini il ferroviere viareggino (leggi) reo di sostenere (come perito di parte civile, ndr) gratuitamente i familiari delle vittime. Quel Moretti che, insieme ad altri 32 indagati, è stato rinviato a giudizio dal tribunale di Lucca per strage (leggi)“. E che nonostante questo ha sempre goduto dell’appoggio del Partito democratico, si legge nel post, che diverse volte ha proposto “la sua candidatura come ministro dei trasporti, se n’è discusso anche nel momento in cui fu costituito l’attuale governo”.

“Ma a infierire sulle ferite dei familiari – continua Gianluca Ferrara – e dei sopravvissuti c’è anche la decisione dell’allora presidente del consiglio Letta di non far costituire lo Stato come parte civile al processo (leggi) perché si preferì agevolare la transazione con le assicurazioni di Fs e Gatx (la società proprietaria del convoglio che deragliò) anteponendo l’aspetto economico rispetto alla ricerca della verità”.

“Ciò che è successo in questi 5 anni – è l’affondo sul blog del leader dei M5S – è rappresentativo del peggio della cialtroneria made in Italy: i tentativi di scaricare le responsabilità, la latitanza dello Stato, il depistare la verità, il tutelare i poteri forti invece che le vittime, la codardia e la mancanza di dignità nell’assumersi la responsabilità e di chiedere scusa dinanzi a tanta sofferenza”.

Intanto a Viareggio con una serie di iniziative si celebra il ricordo delle 32 vittime. Un corteo organizzato dal Comune attraverserà le strade colpite dal disastro. Poi alle 23.52, ora dell’incidente, saranno letti i nomi delle 32 vittime provocate dal deragliamento del treno proveniente da Trecate (Novara) e diretto a Gricignano (Caserta). Erano le 23 e 50 quando nella stazione di Viareggio, l’asse di un vagone si spezzò provocando l’uscita delle ruote dai binari (leggi). Il convoglio si inclinò e scivolò lungo la ferrovia fino a quando una delle cisterne si squarciò provocando la fuoriuscita del gas Gpl che a causa delle scintille provocò le fiamme che distrussero la vicina via Ponchielli.

Durante la commemorazione al monumento dedicato alle vittime, il vescovo di Lucca Italo Castellani ha detto davanti a centinaia di persone presenti di “evitare che il profitto vada a scapito del valore del bene della persona umana”. “Per far sentire la nostra vicinanza ai familiari delle vittime – ha aggiunto – bastano anche semplici gesti”.

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