Il terzo incomodo arriva il giorno dopo, quando almeno sulla carta è tutto ormai definito. Eurosport punta il dito contro l’assegnazione dei diritti tv della Serie A relativi al triennio 2015-18 decisa dalla Lega Calcio. L’emittente americana, che aveva presentato un’offerta per il pacchetto minore, insinua il dubbio sul rispetto delle regole nella delibera della Lega: “Riteniamo che questa assegnazione sia contraria alle regole descritte nell’invito a offrire – scrive Eurosport in una nota – e stiamo valutando tutte le opzioni, comprese quelle legali”.

È verosimile immaginare che se la scelta della Lega fosse stata lineare (“Vince chi offre di più”), il broadcaster statunitense non avrebbe avuto nulla da ridire, poiché la sua offerta per aggiudicarsi l’esclusiva delle 12 squadre minori era comunque la più bassa tra quelle pervenute alla Lega. Ma la strada attraverso cui si è arrivati all’assegnazione lascia a Eurosport un pertugio per rientrare nella partita. La spartizione dei diritti, infatti, è stata segnata dalla battaglia tra Mediaset e Sky che, a suon di minacce legali incrociate, hanno spinto per una soluzione – ritiene Eurosport – contraria alle regole. La Lega ha infatti assegnato il pacchetto A (8 big del campionato sul satellite) a Sky e i lotti B (migliori otto sul digitale) e D (restanti dodici) a Mediaset, anche se l’offerta del Biscione per lo slot B aveva ben due offerte migliori (Sky e Fox) sotto il profilo economico. Una scelta che, grazie a un accordo a latere tra i colossi di Murdoch e della famiglia Berlusconi, porterà a uno scambio del pacchetto D in modo tale che Sky possa trasmette tutta la Serie A e Mediaset accenda le proprie telecamere negli stadi più importanti dopo aver rischiato di rimanerne fuori, in virtù delle migliori offerte di Sky per i lotti “pregiati”. Secondo le regole del bando, però, non è possibile scambiarsi la licenza. Tant’è che l’accordo distensivo tra i duopolisti del calcio italiano in tv dovrà passare al vaglio dell’AgCom.

In questo contesto si inseriscono le contestazioni di Eurosport che fanno ricomparire lo spettro delle aule di tribunale, temuto negli uffici di via Rosellini dove i 943 milioni entrati dall’asta servono come garanzia per avviare il calciomercato. La domanda del network americano è chiara: sono state rispettate le regole? Il presidente Maurizio Beretta, giovedì sera, ha spiegato che il pacchetto B è stato assegnato a Mediaset nonostante fosse la terza miglior offerta perché era l’unica valida. Un’interpretazione nata dal parere dell’advisor Infront (vicino al mondo Fininvest) e quello dell’avvocato Giorgio De Nova, già legale di Berlusconi, secondo cui era impossibile assegnare i lotti A e B allo stesso operatore. Insomma, se Sky avesse vinto tutto avrebbe creato una posizione dominante sul mercato con il rischio di contestazioni e possibili ricorsi all’antitrust. La lettura era stata contestata in un primo momento dalla stessa Sky, poi rientrata su posizioni più morbide di fronte alla necessità di chiudere la partita, probabilmente anche per avere margine di trattativa con Mediaset sui diritti della Champions League 2015-18 che il Biscione ha acquistato in esclusiva negli scorsi mesi. Una soluzione andata bene a tutti inserita nei pertugi lasciati aperti dal bando. Ora il convitato di pietra Eurosport incombe sull’accordo, provando a scrivere un finale diverso all’assegnazione in “salsa italiana”.

Twitter: @AndreaTundo1

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