I PEGGIORI

BALOTELLI Tecnicamente in testa ci sarebbe dovuto essere il suo allenatore. Però il dopo partita di Mario è peggiore dello svogliato primo tempo. La Nazionale non è fuori solo per colpa sua, sia chiaro. Ma dopo l’esperienza in Brasile è più facile che trovi spazio nel traffico milanese. Era il pupillo di Prandelli che nel post gara l’ha scaricato come un attaccante qualunque, è già sul pullman mentre Pirlo spiega allo spogliatoio cos’è la maglia azzurra nel giorno dell’addio. Buffon e De Rossi non avranno certo preso di mira il sudore di Darmian e Verratti parlando del posto (a casa) dove è bene che stiano le figurine. Ecco, Balotelli ne ha postate su Facebook qualche giorno fa: l’intera rosa dell’Italia composta dalla sua foto a mezzobusto e un commento, “Why always me?”. Il tempo degli interrogativi è finito. La risposta può trovarla (se vuole farlo) solo in se stesso.

PRANDELLI Jovanotti cantava nel ’91 che la notte le ragazze sono tutte belle, poi le rivedi la mattina e sembrano streghe. L’Italia mundial è stata proprio così, bella di notte e dannatamente brutta all’ora di pranzo. Il ct è partito pieno di sicurezze e torna lasciando sul tavolo della Figc due anni contratto. Bello, no? Nel mezzo ha cambiato tutto ed è andata sempre peggio. L’Italia si è attorcigliata su se stessa finendo per soffocarsi. Chissà cosa avrà pensato quando ha cercato una punta da affiancare a Immobile nel secondo tempo. Destro, Rossi, Gilardino davanti alla tv, lui a sfogliare una margherita spelacchiata alla ricerca di una pericolosità offensiva mai espressa. Fa un passo indietro, proprio come la sua Italia.

SUAREZ Il Pistolero non spara solamente. Morde, anche. Probabilmente è un fan di Mike Tyson. Peccato che Natal sia un prato verde e non un ring. È pure recidivo, ma a sua discolpa pare che abbia detto: “Mors tua, vita mea”. Fate voi se il virgolettato è credibile o meno. Sul web diventa Hannibal, un cane con museruola e uno in cerca di una buona spalla. Lui intanto, dopo la doppietta rifilata all’Inghilterra, ‘lascia il segno’ anche sull’Italia.

TABAREZ E LUGANO Riescono a negare il cannibalismo quasi ostentato ormai (è il terzo caso) dell’attaccante. Secondo il Maestro c’è un complotto contro El Pistolero e bisognerebbe smetterla con la morale da quattro soldi (cit.); per il difensore dell’albiceleste, Chiellini si è addirittura inventato tutto: le ferite erano vecchie. Ce lo vediamo in effetti, Giorgione, a mordicchiarsi una spalla di nascosto in camera. Il gesto di Suarez fa semplicemente schifo, la loro risposta è patetica. Posate i calici e fermatevi con il vino.

RODGRIGUEZ Che di secondo nome faccia Moreno è solo una fatalità buona per i complottisti. Perché la realtà, osservata a mentre fredda, suggerisce altri scenari. Il messicano ha sbagliato, punto. Rigore mancato per il trattamento-Bonucci riservato a Cavani e rosso esagerato a Marchisio. Si giocava alle 13, ha iniziato a pasticciare alle 14. A quell’ora dalle sue parti si fa la siesta. E lui un paio di pisolini li avrebbe schiacciati volentieri.

I MIGLIORI

PIRLO Inchino per l’uscita di scena silenziosa nel giorno in cui tutti berciano davanti ai microfoni. È l’ultimo a mollare, è l’unico ad aver acceso l’Italia in questo mondiale. Due compassi al posto dei piedi, un qic (quoziente d’intelligenza calcistica) superiore alla media. E, ieri, una tela sulla quale non è riuscito a dipingere con il suo estro. È di quelli che piovono dal cielo come doni del Dio del calcio. Mettiamoci in fila, Pirlo ci servirà sempre. Ma uno così non tornerà più nell’azzurro dipinto d’azzurro. C’è chi si chiede ‘Why always me?’ e chi ti invita a cantare “Always you…”

BUFFON Gatto Gigi salva in almeno tre occasioni, scatto felino e guanto da campione, tenendo l’Italia in linea di galleggiamento. Sbarra la strada a tutti, poi becca un gol beffardo segnato da Godin con la spalla. Il sospetto, forte, è che ci sarà ancora. Per questo infila una sequela di attacchi ai giovani, costretti alla sveglia. Avvistato in camera sua e di De Rossi un punchball di Balotelli, sul quale si abbatte come un tifone nel post partita quando è il primo a metterci la faccia, quello che sgancia le accuse più dure. Sincero e sicuro, gli affideresti anche la porta della Nazionale, pensa te…

VERRATTI A fine partita ha gli occhi lucidi davanti ai microfoni di Sky. Gli manca solo il lecca-lecca poi il Mondiale del ‘bambino’ può chiudersi. Scherzi a parte: si è anche divertito sul prato, tra dribbling e colpi da biliardo che hanno avuto il merito, quantomeno, di non farci sbadigliare. Ora non svegliatelo, che l’incubo è ancora fresco e potrebbe non riaddormentarsi. Papà Pirlo lo aveva già preso sotto la sua ala: “Diventerà uno dei più forti a centrocampo”. Che Verrattino non è Andrea ma una copia d’autore qui può fruttare tantissimo. Nel frattempo, gli hanno chiuso il luna park. Peccato, si stava divertendo.

 

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