In Toscana è arrivata la spy pen per i poliziotti: una penna da tenere nel taschino in grado di fare registrazioni audio e video, promossa dal Sindacato Autonomo di Polizia e presentata oggi presso la questura di Pistoia, insieme all’onorevore Caterina Bini (Pd). “In questo modo – ha spiegato Massimo Montebove, portavoce nazionale del Sap – garantiamo non soltanto la nostra sicurezza, ma anche quella dei cittadini. Troppo spesso, infatti, ci troviamo con accuse addosso su fatti che non sono mai successi. Ora – sottolinea – durante le operazioni, possiamo registrare quello che succede e avere, quindi, un riscontro reale dei fatti“. Una prova, insomma, anche se le parole e le immagini che vengono riprese con la biro da 007 non possono costituire elementi di prova in tribunale. Dal 1° luglio anche il ministero dell’Interno andrà nella stessa direzione, e sperimenterà altri tipi di telecamere da apporre sulle divise degli agenti. Ma la crisi rende difficile l’operazione: le prime spy pen toscane sono state acquistate grazie al contributo di sponsor privati di Max Brod
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