La rassegna nata 24 anni fa e nella quale Legambiente premia le eccellenze del made in Italy in fatto di olio extravergine e vino, quest’anno si rinnova. ”Per far fronte alla crisi – ha detto Angelo Gentili, responsabile per il turismo di Legambiente – abbiamo inserito il riconoscimento al vino con il miglior rapporto qualità-prezzo, che non premia solo la qualità ma anche la possibilità di rapportarsi con il mercato”.

Nel Centro per lo sviluppo sostenibile di Legambiente, a Rispescia (una frazione di Grosseto) sono state assegnate 48 targhe (da questo link si accede ai due elenchi completi dei vincitori): sono infatti 20 i vini biologici del Bel Paese che hanno ottenuto il riconoscimento nazionale come migliori prodotti italiani, e 28 invece gli oli extravergine di oliva. Da Nord a Sud, la selezione ha toccato le eccellenze enogastronomiche italiane nei due settori, a cui sono state dedicate rispettivamente la Rassegna oli nazionali extravergine e la Rassegna vini nazionali bio.

Si tratta di produzioni di qualità e a marchio che rappresentano per Legambiente “il primo criterio di selezione, e di garanzia, per un prodotto che rappresenti la bellezza del nostro paese nel settore enogastronomico”, ha aggiunto Gentili. Gli extravergine sono stati valutati attraverso una “degustazione alla cieca” da un panel di esperti che hanno decretato i 28 prodotti di altissima qualità suddivisi nelle tre sezioni extravergine convenzionale (11esima edizione), extravergine Dop e Igp (12esima edizione) e extravergine biologico (la categoria più longeva, con ben 18 edizioni), e in altrettante sottosezioni per ciascuna. Accanto al premio per il vino con il miglior rapporto qualità-prezzo, altri riconoscimenti speciali: Fedeltà, Innovazione e New entry. Le 20 etichette – scelte fra vini bianchi, rossi giovani, rossi affinati, vini da dessert, spumanti e vini autoctoni – sono state scelte da una commissione esaminatrice presieduta da Giancarlo Scalabrelli, docente di Viticoltura al dipartimento di Scienze Agrarie Alimentari dell’Università di Pisa.

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