Mentre la base del Movimento 5 stelle discute sul blog (dove tra i commenti si trovano posizioni di apertura, ma anche di contrasto) sull’incontro che avverrà mercoledì tra i parlamentari pentastellati e il Pd, il ministro alle Riforme Maria Elena Boschi ribadisce l’apertura ai partiti di opposizione ma mette dei paletti. “Se da parte di Lega e M5s ci sono ripensamenti noi siamo contenti. Siamo interessati ad ascoltare le proposte”, ma “non si può ricominciare da capo e ritardare il processo, dobbiamo andare avanti con determinazione”, torna a ripete Boschi a margine di un incontro di area riformista a Massa Marittima.

A differenza del passato, spiega il ministro, “stiamo facendo un lavoro che non vuole andare avanti a colpi di maggioranza“. Il Pd aggiunge, si è rivolto a tutti i partiti e “fino a oggi solo Forza Italia, per l’opposizione, ha deciso di partecipare”. E a chi le chiede come il Pd possa fare le riforme insieme a Silvio Berlusconi che è un pregiudicato risponde: “Stiamo facendo un processo di riforme con un partito che rappresenta milioni di cittadini e che siede in Parlamento”. Riguardo la legge elettorale il ministro ribadisce che il punto ancora aperto nel Pd è quello sulle “preferenze“. Ma sottolinea che in questo momento la cosa “più importante di tutte è quella di fare una legge elettorale, dopo averne avuta una che poi è stata dichiarata illegittima. Si può discutere di tutto – ha aggiunto – ma spesso i soggetti che appoggiano una scelta diretta dei cittadini riconoscono anche ai partiti una capacità di selezione di chi va in Parlamento, come dimostrato dall’esito delle primarie”. Le riforme costituzionali, prosegue, Boschi stanno facendo passi positivi e la votazione finale potrebbe avvenire nel mese di luglio.

Sul blog di Beppe Grillo intanto fioccano commenti, tra attivisti che appoggiano la linea “collaborativa” e quelli che invece la bocciano senza appello (posto, naturalmente, che a commentare non sono solo gli attivisti). Tra i parlamentari resta l’amarezza su un cambio di strategia “deciso dall’alto”, continuano a lamentare i dissidenti. E anche molti fedelissimi non gradiscono il cambio di passo: “ormai navighiamo a vista”, si sfoga più di un senatore. Per questo, lunedì il leader pentastellato arriverà a Roma. L’obiettivo è rasserenare gli animi e far chiarezza. L’incontro con il Pd resta comunque confermato, al di là delle lamentele di attivisti e parlamentari.

“Pensate davvero che l’incontro di mercoledì con la velina del Pd (Boschi) possa portare a qualcosa?”, chiede più di un commentatore in Rete. “Ci stanno già prendendo in giro tutti – scrive Lorenza M. – A me questa nuova linea non è che piaccia moltissimo, allora tanto valeva aprire un dialogo con Bersani ai tempi, magari a quest’ora avevamo ottenuto qualcosa di più concreto. Io preferivo quando i ragazzi salivano sul tetto di Montecitorio”. Ma “l’incontro si farà, lo abbiamo chiesto ed è corretto andare”, taglia corto, interpellato dall’Adnkronos, il capogruppo al Senato Maurizio Buccarella, pur non entrando nel merito del confronto. I 5 Stelle, stando ai rumors, andranno al tavolo con la loro legge elettorale, il ‘Democratellum‘, decisi a puntare i piedi soprattutto sull’introduzione delle preferenze, tagli ai costi della politica, Senato elettivo. Si punta “a scoprire le carte del Pd, dimostrare che sono loro a preferire l’inciucio con Berlusconi.

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