Un’odissea lunga cinque anni, quella dei lavoratori di Agile ex Eutelia, azienda informatica in amministrazione straordinaria dal 2009. Un’odissea di cui ancora non si vede la fine. L’ultima tappa del calvario dei 780 dipendenti si chiama cassa integrazione in deroga: l’ammortizzatore sociale, previsto da un accordo dello scorso dicembre, non è mai stato erogato, ma è già in scadenza il 30 giugno. Oltre il danno, la beffa: dopo sette mesi senza reddito, i lavoratori rischiano di essere licenziati. Eppure, gli impegni presi dal governo lasciavano immaginare uno scenario diverso. Il 6 dicembre 2013 era scaduta la cassa integrazione straordinaria per i dipendenti Agile: per evitare che si aprisse il baratro della mobilità, è stato necessario ricorrere all’ammortizzatore deroga. Soluzione messa nera su bianco con due accordi firmati da azienda, sindacati e ministeri del Lavoro e dello Sviluppo economico: il periodo coperto dal sussidio doveva andare dal 7 dicembre 2013 al 30 giugno 2014. Da allora, tuttavia, i lavoratori non hanno visto un euro.

“Per sbloccare la cassa integrazione servono due decreti del ministero dell’Economia, che non ci risulta siano stati firmati – spiega Fabrizio Potetti, coordinatore nazionale della Fiom Cgil per Agile -. Abbiamo sollecitato più volte il dicastero, ma non abbiamo mai ottenuto risposta formale”. I documenti, secondo fonti sindacali, potrebbero essere stati firmati in questi giorni, ma finora non c’è nulla di ufficiale. Di certo restano le lettere di licenziamento inviate ai dipendenti a partire dal 24 febbraio. “Il giorno 30 giugno verrà a scadere il periodo di sei mesi di cig in deroga e, allo stato, non sussistono prospettive per ottenere un’ulteriore proroga – si legge nella missiva – Conseguentemente, le comunichiamo che si rende inevitabile procedere al suo licenziamento per riduzione del personale, con efficacia dal 1 luglio 2014”. Per scongiurare questa eventualità, i lavoratori si battono per la proroga della cassa integrazione. “In un accordo firmato nel 2012, i ministeri competenti avevano garantito la copertura dell’ammortizzatore sociale per tutto il 2014 – aggiunge Potetti – Il governo rispetti gli impegni”. Le sigle sindacali Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil manifesteranno il prossimo 25 giugno davanti al ministero del Lavoro proprio per chiedere la proroga della cassa integrazione. In caso contrario, per i 780 dipendenti scatterà il licenziamento.

La perdita del lavoro sarebbe l’epilogo di una lunga vicenda dove il dramma occupazionale incrocia più volte le aule di tribunale. Nel 2009 in Agile, piccola società del gruppo Eutelia, sono stati trasferiti duemila lavoratori in forza all’azienda madre. Buona parte di questi provenivano dalle fila della ex Olivetti. Poco dopo, la società è stata ceduta a un nuovo soggetto imprenditoriale, Omega, che ha smesso presto di pagare gli stipendi per poi avviare una procedura di licenziamenti collettivi. Agile è stata messa prima sotto custodia giudiziaria e poi in amministrazione straordinaria, mentre sono scattati diversi processi che hanno coinvolto la famiglia Landi, alla guida di Eutelia, e gli altri manager del gruppo: tra le accuse, rientrano la bancarotta fraudolenta, l’associazione a delinquere e l’aggiotaggio. Tra le carte del procedimento contro Samuele e Isacco Landi, dirigenti dell’azienda, e in particolare nell’ordinanza del gip, si legge che i manager “concorrevano a cagionare il dissesto della società con una pluralità di azioni dolose, tra loro coordinate e orientate alla spoliazione di Agile”. E, mentre la giustizia faceva il suo corso, nel 2010 è scattata la cassa integrazione straordinaria per i duemila dipendenti. Nel frattempo, questo numero si è ridotto, grazie ai pensionamenti, all’acquisto di un ramo d’azienda da parte della società Tbs e al ricollocamento nel mondo del lavoro di parte degli addetti. Ma il futuro degli altri 780 dipendenti si gioca tutto nelle prossime due settimane.

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