Il Motor Show rinasce, ma solo a Bologna. Dopo un anno di stop – il 2013 – che sembrava definitivo, l’apparizione improvvisa a Milano di un concorrente inatteso come l’Auto Show di Alfredo Cazzola, risorge dalle ceneri la più conosciuta fiera dell’auto italiana targata via Emilia, di nuovo tra gli spazi della Fiera di Bologna dal 6 al 14 dicembre 2014. E lo fa spiegando che dopo la tempesta il brand del rilancio è prima di tutto di riconoscibilità storica. “Il Motor Show – Bologna”, con articolo determinativo marcato come primo tassello del restyling per una battaglia a suon di pistoni, biglietti staccati ed eventi del mondo delle 2 e 4 ruote che si annuncia già durissima: “E’ prematuro parlare di competizione con la manifestazione di Milano (che si terrà tra l’11 e il 21 dicembre 2014 ndr)”, afferma durante l’incontro con la stampa Olivier Ferraton, presidente di Gl Events Italia che con BolognaFiere ha organizzato l’edizione 2014 dopo il polemico forfait del 2013.

“Esistono oltretutto anche tanti eventi modello salone dell’auto in Europa e nel mondo, ma la fierezza italiana deve essere ‘Le Motor Show’, quarant’anni di storia unici accaduti a Bologna. Dobbiamo comunque uscire dallo spirito localistico e cercare visitatori all’estero”. La ricomposizione del tandem Gl Events/BolognaFiere avviene dopo più di un anno di turbolenze comunicative e finanziarie che senza troppi preavvisi avevano spinto i francesi all’adieu per l’edizione del dicembre 2013. Se la crisi del mercato dell’auto in Italia, la diminuzione degli espositori internazionali, le presenze alla cassa sempre più ridotte erano diventate le cause principali dell’abbandono di Gl Events, solo dopo sei mesi non sono più un problema: “Abbiamo creato una joint venture con un investimento comune”, ha spiegato Duccio Campagnoli, presidente di BolognaFiere, “dopo che Gl Events ha corrisposto con grande senso del dovere l’impegno con BolognaFiere. La soluzione soddisfa entrambe le parti per il passato, presente e futuro”.

Si estingue così il debito che la multinazionale francese, nei mesi scorsi in prima fila per gli allestimenti delle strutture che accompagnano i Mondiali di calcio in Brasile, aveva con l’ente fieristico bolognese: 1milione e 800mila euro che sembra sia finito in cavalleria con sette rate di rientro di 200mila euro l’una con tempistica dilatata. Al Motor Show di dicembre 2014 ci saranno i marchi storici dei bolidi emiliani – Ferrari, Maserati, Lamborghini – ma su altri nomi di case automobilistiche è ancora presto per dare conferme: “Domani alle 18 mi incontro con i dirigenti Fiat”, ironizza Ferraton, “le premesse sono buone, ho già acquistato due nuove 500”. “A dire il vero il Motor Show 2014 non avrà tante esposizioni permanenti di vetture come negli anni passati, ma decine di eventi per singole iniziative di presentazione”, specifica una delle organizzatrici, “saremo un loft dentro al quartiere fieristico”.

Insomma una manifestazione molto elastica e poco imbalsamata con tanto di spazio vendita persino per auto usate o km zero, la partnership d’intrattenimento con Mtv, un grande circuito per prove e spettacoli per le due e quattro ruote – dal rally alle moto -, un drive-in in collaborazione con la Cineteca di Bologna e la presenza dei piloti della Formula 1 elettrica che partirà il 15 dicembre da Pechino: “Metteremo in mostra e faremo parlare soluzioni alternative di mobilità sostenibile”, risponde Campagnoli alla paventata ipotesi di un salone ‘green’. “Muoversi in città e non solo richiede nuovi prodotti e produce nuove necessità. Il Motor Show 2014 prenderà anche questa strada”. “Non c’è da preoccuparsi”, chiosa Ferraton, “tutte le conferme della presenza delle case automobilistiche sono sempre arrivate nel secondo semestre, siamo nei tempi”. Eppure il fiato sul collo di Cazzola, già direttore del Motor Show in annate felici durante gli anni ’90, non è solo un’invenzione giornalistica. Sandro Munari, il rallysta che ideò nel 1976 la kermesse bolognese, posizionato fisicamente al tavolo dei relatori come simbolo della rinascita assieme al pilota MotoGp 500 Andrea Dovizioso, conclude l’incontro con i giornalisti lanciando una bordata di lusso: “Siamo come due figli degli stessi genitori: uno naturale della coppia, l’altro un trovatello”.

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