Maturità: Milano, Liceo Classico Tito Livio, Prima prova scritta

La parola adesso va agli studenti, per la prova più temuta: la maturità. Un’insegnate di lettere legge la scena dall’altra parte del banco, e racconta: le commissioni d’esame sono disastrate come tutto il resto della scuola italiana, i professori si scelgono all’ultimo secondo e ai ragazzi capitano esaminatori stanchi, poco motivati. Il debutto in società dei nuovi italiani parte così.

Sono un’insegnante di lettere, precaria. Da 10 anni lavoro in un liceo della provincia di Venezia e voglio segnalare che quest’anno creare le commissioniper esaminare i maturandi è un vero disastro. Il rimborso previsto per un mese di lavoro fa ridere, 300 euro, e i tagli continui al corpo docente stanno svuotando i bacini per formare i gruppi. Nella mia scuola, mentre i ragazzi stanno affrontando le prove scritte, il preside passa la giornata al telefono per raccattare i membri all’ultimo momento. Non c’è possibilità di valutare il merito, le persone, i curricula: il voto che porta i nostri giovani all’università è in mano al caso.

Il comunicato sindacale che fornisce i dati generali del fenomeno, spero se ne parli un po’ perché la qualità dei temi o delle versioni diventa un dettaglio se a dare la valutazione è un commissario improvvisato o mercenario.

12mila commissioni sparse per il territorio nazionale: la stampa specializzata riferisce che alcune città e province il reperimento dei docenti e dirigenti scolastici è ancora in alto mare. Problemi, in particolare, si riscontrano a Venezia, nella provincia di Napoli ed in alcune città della Lombardia, dove il numero di defezioni dell’ultimo momento risulta decisamente alto. Il sindacato ritiene assurdo che nel 2014 si debba assistere ancora all’allestimento di commissioni fuori tempo massimo, con i membri mancanti reperiti all’ultimo momento. “Quest’anno – spiega Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir – a rendere più caotica la situazione è la sovrapposizione degli impegni dei membri di commissione: oltre 65mila docenti, infatti, sono impegnati nelle fasi conclusive dei Percorsi abilitanti speciali ed il Miur non ha potuto fare altro che autorizzarli ad abbandonare le commissioni per completare il percorso universitario che nei prossimi giorni li porterà a conseguire l’abilitazione”.

A livello nazionale una delle situazioni più difficili è quella di Brescia, dove “alle normali defezioni si aggiungono quelle dei docenti precari impegnati nei Pas, nonché quelle dei docenti che dal 1° luglio dovranno assumere l’incarico di Dirigente Scolastico”.

“La mancanza di programmazione del Ministero dell’Istruzione – continua il rappresentante sindacale Anief-Confedir – sta presentando un conto davvero salato. Che purtroppo, ancora una volta, pagheranno gli studenti. Per esaminare i quali si verranno a creare migliaia di commissioni improvvisate, con una parte dei membri che raggiungeranno le sedi d’esame anche a prove svolte”.

Il sindacato ritiene che a pesare sulle assenze di massa dei commissari e presidenti incaricati sia anche e soprattutto il compenso irrisorio previsto dal Miur, che è ancora quello del 2007: un presidente di commissione, ricordiamo, percepisce 1.200 euro, mentre un commissario esterno 911 euro, il commissario interno appena 399 euro. A queste quote, che sono lorde e quindi vanno decurtate di oneri vari e tasse, i membri hanno diritto ad una diaria di “viaggio” variabile, legata alla distanza dal comune di residenza o dalla sede di servizio.

Come se non bastasse, dal 2012 il Miur ha comunicato, attraverso la circolare 7321/12, che i compensi assegnati ai commissari interni, prevedono pagamenti aggiuntivi soltanto se operano su più commissioni. 

Anief

Qui di seguito il racconto di cos’è successo in una classe di Venezia per la preparazione alla maturità che inizia oggi. paroladiprof@gmail.com è l’indirizzo per segnalare problemi e idee. Fatelo chiunque voi siate: studenti, mamme, nonni o maestre. Le parole, per noi, sono importanti.

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