Ricapitoliamo. Lo Stato obbliga gli Ordini professionali a organizzare corsi di formazione per i propri iscritti. L’Ordine dei giornalisti stanzia 500mila euro per la loro gratuità (così ha scritto su Facebook il suo Presidente). Ma in Lombardia, Toscana e Umbria sono quasi tutti a pagamento. Perché?
Riceviamo e pubblichiamo la risposta a tutti i dubbi che in un post precedente abbiamo sollevato da parte di Raffaele Fiengo, storico Cdr del Corriere della Serae uno dei docenti di 4 corsi a pagamento proposti dall’Odg Lombardia. 

Caro D’Antoni,
sono d’accordo con l’intendimento di fondo del tuo intervento sull’aggiornamento. La gratuità. Ho dato una disponibilità a Gabriele Dossena di tenere un corso sugli “strumenti per un giornalismo che cambia” perché dall’anno accademico 2000-2001 seguo da vicino, come docente di “linguaggio giornalistico” all’università di Padova, le trasformazioni in atto. Onestamente  penso, insomma, di potere essere in concreto utile ai colleghi. Con Letizia Gonzales, consigliere delegata dell’Ordine per la formazione, ho definito e concordato una serie di quattro lezioni. Ho chiesto che fossero gratuite, come in altre regioni accade. E, coerentemente, non ho voluto rispondere alla sua sollecitazione di fissare un compenso richiesto. Lasciavo all’Ordine di stabilire per me un compenso naturale, anche simbolico insomma.
Non ti nascondo che, quando ho visto 50 euro di iscrizione per ogni giornata anziché per l’intero corso, mi è sembrato davvero eccessivo, visto che si tratta di un aggiornamento professionale obbligatorio, per colleghi che possono avere anche serie difficoltà di lavoro, o di non-lavoro. Ho telefonato a Letizia. Mi ha spiegato che ci sono spese, per la sala. “Scendiamo almeno a 30 euro !”.
Comunque spero che si possa rivedere il tutto e avere, con un rinvio a settembre, corsi di aggiornamento gratuiti.
Un saluto,
Raffaele Fiengo

Caro Raffaele (i colleghi si danno sempre del tu),
Grazie per la tua risposta. Sono sicuro che, alla luce di quanto scrivi, adesso l’Odg Lombardia (e il suo Presidente Gabriele Dossena in primis) farà di tutto per garantire la gratuità e la massima trasparenza sui corsi. 
Il giornalismo va difeso sempre. A volte anche dagli stessi giornalisti.
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