Dopo il trionfale annuncio dell’arresto del presunto assassino di Yara Gambirasio da parte del ministro dell’interno Angelino Alfano, su Bergamo sono stati puntati gli occhi di tutta la stampa nazionale. Procura, Carabinieri e Questura si sono trovati così a dover fronteggiare la prevedibile pressione mediatica, forse un po’ in anticipo rispetto ai tempi che richiederebbe una notizia di questo tanto delicata. Dopo le rimostranze della Procura è toccato al questore di Bergamo, Fortunato Finolli, fare buon viso a cattivo gioco, spiegando che “i tempi di accertamento di un fatto del genere non coincidono con quelli giornalistici”, e sottolineando quindi ai giornalisti che per avere ulteriori dettagli occorrerà attendere ancora qualche ora. Finolli non è voluto scendere nei dettagli della polemica tra Procura e Viminale: “Io non sono né la Procura, né il Viminale” ha detto battendo la mano sulla scrivania  di Alessandro Madron

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Yara, vox tra i paesani del presunto killer: “Una persona normale, grande amarezza”

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