La principale preoccupazione, ora, sarà quella di fare arrivare a casa sane e salve quelle 300mila persone che secondo le stime affolleranno il centro della capitale britannica per l’attesissimo match fra Italia e Inghilterra. Oltre tremila fra pub e ristoranti trasmetteranno i novanta minuti di cui a Londra si parla e si scrive da tempo, quasi uno spauracchio per le autorità che dovranno gestire le folle dopo l’una del mattino (ora di Londra), quando tutto sarà finito e bisognerà cercare di tornare nel proprio letto.

Il problema principale, su cui tanto si è contrattato nelle settimane scorse, è quello della metropolitana, che a Londra opera le ultime corse dal centro attorno a mezzanotte e mezza. Le associazioni dei pub e persino alcuni parlamentari avevano chiesto a Transport for London, la società dei trasporti, e al sindaco Boris Johnson che siede in essa, di tenere la “Tube” aperta almeno fino alle tre del mattino. “Impossibile” avevano risposto, costerebbe troppi soldi: qualche centinaio di migliaio di sterline. Con un ulteriore problema. Di notte la rete è soggetta a manutenzione e così oltre mille operai non avrebbero potuto lavorare.

La quadra è stata trovata due giorni dopo, a inizio di questa settimana. Transport for London ha detto di aver predisposto fra sabato e domenica mattina oltre mille corse di autobus in più, nel già affollato network notturno londinese. Pace fatta quindi per gli operatori del divertimento, che ora esultano per quei clienti inglesi, ma anche tantissimi italiani, che affolleranno le loro strutture. Perché se come era facile prevedere, le bandiere bianche e rosse hanno invaso la capitale, in città non mancano quei luoghi italiani e per italiani che si apprestano a trasmettere la partita.

Italians of London, importante comunità virtuale e reale di connazionali, che spesso riunisce professionisti di ogni settore, ha organizzato due mega party in due grandi locali. Uno nella Chelsea della “swinging London”, dove sono previste centinaia di persone e persino una spaghettata di mezzanotte, nell’intervallo. Un altro nello Strand, a pochi passi dal Tamigi e da Trafalgar Square dove solitamente si riuniscono le grandi folle festanti e dove oggi si tiene il “Brazilian Party” per l’avvio ufficiale del campionato. Questa è solo la prima partita e non attira come l’attesa di una qualificazione ulteriore o di una finale, ma nel caso di fortuna per gli azzurri si prevede grande festa soprattutto a Soho, che fu il primo quartiere degli italiani immigrati ai primi del Novecento (anche se ora è prevalentemente un quartiere gay e di bei ristoranti) e che ospita lo storico Bar Italia (anche se ora è a gestione straniera). Qui nel 2006, per la vittoria in finale, migliaia di italiani si riversarono cercando di entrare e di festeggiare fra prosciutti appesi, corone di teste d’aglio, chinotti in vista e cappuccini che volano a volte per 24 ore di fila, notte compresa.

Le vendite, appunto. Secondo le stime del London Evening Standard, Londra guadagnerà dalla partita di sabato oltre 80 milioni di sterline (quasi 100 milioni di euro), questo il valore degli introiti per tutto l’indotto del divertimento, dei taxi, degli hotel, dei ristoranti e dei gadget. Trovare bandiere italiane in questi giorni non è difficile, così come le magliette simili a quelle della Nazionale. Del resto, in questi giorni non si contano più quei tornei di calcetto organizzati fra dipendenti italiani e dipendenti inglesi dei grandi studi di broker finanziari della City, delle banche e di tutte le altre grandi imprese che sostengono, insieme al turismo di massa, l’economia della capitale. Fermento anche nel resto del paese, soprattutto, come a Liverpool, dove nelle prossime ore si terrà una gara di corsa in un tunnel sotto l’estuario del Mersey fra macchine più o meno britanniche (BAC, Bentley e Jaguar) e bolidi italiani (Maserati, Ferrari e Lamborghini).

Intanto, però, il tifo italiano di queste ore – molti dei quali turisti che hanno deciso di guardare la partita da qui – è intento a spulciare anche le notizie date dalla stampa britannica. In particolare sono due quelle che rincuorano turisti e immigrati dallo Stivale. La prima, quella relativa alla profilassi anti-malaria alla quale gli atleti inglesi sono sottoposti e sulla quale Roy Hodgson ha comunque rassicurato: “Meglio avere crampi che beccarsi la malaria”, anche se nella sintomatologia del medicinale spesso si include anche il mal di testa. L’altra notizia è invece quella dello sciamano Jaraquii, che vive non lontano da Manaus e che ha detto che la “magia” di Balotelli assicurerà la vittoria degli azzurri.

Tutto questo chiaramente richiede scongiuri. E a farli sono anche Francesco, 15 anni, e Roberto, 19, due ragazzi della provincia di Torino affetti da una grave forma di distrofia muscolare che, grazie a consolato italiano e a benefattori italiani della City sono riusciti a coronare il loro sogno di venire a Londra e hanno scelto di arrivare proprio per poter guardare la partita da qui. Sabato saranno molto probabilmente a Chelsea con gli Italians of London, un tifo che sa anche un po’ di magia, per loro due che, purtroppo, non possono di certo correre dietro a un pallone da calcio.

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