Juliano Pinto, paraplegico di 29 anni, ha dato il calcio di inizio alla cerimonia di apertura dei mondiali 2014. E’ riuscito a camminare di nuovo indossando una tutta collegata ad un esoscheletro robot, che poteva muovere con l’uso del pensiero

In molti però hanno sostenuto che all’evento storico non sia stata data la visibilità che meritava: “alcune reti televisive non hanno nemmeno catturato quel momento”, scrive la BBC. Per questo su Twitter sono seguite numerose critiche per l’assenza della diretta televisiva, e migliaia di persone hanno commentato l’accaduto sulla pagina Facebook del progetto dell’esoscheletro. 

La dimostrazione scientifica è andata in scena prima della partita tra Brasile e Croazia, alle 20.15 circa (ora italiana), mentre sul palco stava per iniziare lo spettacolo con protagonisti Claudia Leite, Pitbull e Jennifer Lopez. Il calcio inaugurale inoltre doveva essere tirato a centro campo, invece la FIFA non avrebbe concesso le autorizzazioni necessarie e tutto si è svolto a bordo dell’Arena di San Paolo. 

La tuta robotica che indossava Juliano Pinto, è il coronamento di 30 anni di ricerca. E’ stato creata da un team di 150 neuro scienziati e ingegneri di tutto il mondo, che hanno lavorato assieme al neuro scienziato brasilianoMiguel Nicolelis, della Duke University degli Stati Uniti. Nicolelis ha twittato dopo l’evento: “Un gran lavoro di squadra” e “Ce l’abbiamo fatta!”. Le incognite fino all’ultimo erano molto elevate, sul fatto della riuscita dell’esperimento e persino il nome del volontario paraplegico era stato tenuto segreto. “E’ stato Juliano ad indossare l’esoscheletro ma è come se avessimo calciato il pallone tutti assieme. E’ stato un gran lavoro di squadra per la scienza” ha commentato Nicolelis. 

Si è aperta così decisamente in sordina, visto lo stadio pieno e la diretta Tv con milioni di persone, “una nuova era per le neuroscienze e la robotica, che permetterà nel futuro prossimo di abbandonare l’uso della sedia a rotelle”, spiega Nicolelis, pioniere nel campo dell’interazione uomo-macchina e della Brain Machine Interface (BMI). 

Il robot esoscheletro si chiama Bra-Santos Dumont, combina le iniziali del Brasile e il cognome di Alberto Santos-Dumont, il famoso aviatore brasiliano. Una cuffia per l’encefalogramma, posizionata nel casco, traduce i segnali motori inviati dal cervello in istruzioni per il computer che aziona l’esoscheletro. “E’ la prima volta al mondo che un esoscheletro viene comandato con l’uso dell’attività cerebrale”, ha spiegato Nicolelis all’AFP

 

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