Dopo 19 giorni di vacatio la poltrona del Fisco è passata a una donna: Rossella Orlandi, capo della direzione regionale delle Entrate del Piemonte, 57 anni, un passato alla direzione regionale della Toscana e una esperienza come “numero due” dell’accertamento, la direzione centrale del fisco dedicata alla lotta all’evasione. La scelta della nuova guida del braccio operativo del fisco italiano arriva insieme ad una raffica di nomine di grande importanza. Diventa presidente dell’Istat Giorgio Alleva, un curriculum di statistico ed esperienze anche nell’Agenzia Spaziale Italiana. Per la Consob il governo indica, dopo una lunga vacatio, anche il terzo membro: anche in questo caso una donna, Anna Genovese. Nuovi vertici anche per l’Enit (Cristiano Radaelli) mentre insieme a Raffaele Cantone viene completata la squadra della nuova autorità anticorruzione (Michele Corradino, Francesco Merloni, Ida Angela Nicotra e Nicoletta Parisi).

Il nome della Orlandi, la nuova lady fisco, è sempre stato nella rosa dei possibili successori di Attilio Befera anche se il suo vice, Marco di Capua, per diversi giorni è stato il nome più accreditato. Poi qualcosa è cambiato. Il 26 maggio, dopo l’addio di Befera, l’Agenzia delle Entrate è rimasta acefala. A svolgere l’ordinaria amministrazione è rimasto Marco Di Capua incaricato di gestire il lavoro a stretto contatto con il Tesoro. Ma quando il suo nome non è uscito dal primo consiglio dei ministri dopo l’addio di Befera, si è capito che la sua posizione si era indebolita. Secondo diverse ricostruzioni, sulla successione alla direzione delle Entrate si era innescato un braccio di ferro fra il premier Matteo Renzi e il Ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan. Quest’ultimo avrebbe sostenuto Di Capua nel segno della continuità della gestione Befera. Renzi al contrario avrebbe voluto un cambiamento, dare un segnale di novità.

Più di una volta il premier aveva contestato il metodo dei blitz stile Cortina. Il nome dell’Orlandi è sempre stato associato a Renzi (entrambi sono toscani, entrambi laureati in giurisprudenza all’Università di Firenze) e da ultimo si è saputo che a tifare contro Di Capua, ex finanziere, c’era anche Vincenzo Visco, l’ex ministro delle Finanze e dell’Economia che proprio ieri ha detto senza mezzi termini: “Un governo di destra ha organizzato l’amministrazione finanziaria più repressiva, non a caso ci sono tutti questi ufficiali della Guardia della Finanza nell’amministrazione”. 

I nuovi vertici
Rossella Orlandi, 58 anni, di Empoli, che prende il posto di Attilio Befera, è attualmente direttore regionale dell’Agenzia in Piemonte. Per qualche anno è stata il “numero due” della direzione Accertamento, quella che decide e attua le strategie per la lotta all’evasione, chiamata dall’allora direttore Massimo Romano. Il suo curriculum si caratterizza proprio per la lotta contro chi evade il fisco, con una particolare attenzione sui contribuenti di grandi dimensioni. Precedentemente era stata capo dell’ufficio controlli della direzione regionale della Toscana, quindi all’ufficio governo dell’accertamento e degli studi di settore della stessa direzione, e poi capo dell’accertamento regionale della Toscana. 

Giorgio Alleva, economista de La Sapienza e già consigliere Istat, nuovo presidente dell’Istituto di statistica è nato nel 1955. Dal 2005 al 2013 è stato direttore del Dipartimento di Metodi e modelli per l’economia, il territorio e la finanza dell’Università de “La Sapienza”. In precedenza, tra il 2003 e il 2008 è stato a capo del Centro interateneo per la tecnologia dell’informazione e della comunicazione nella ricerca e nella didattica, nella stessa università. Membro del Consiglio dell’Istat per il quadriennio 2003-2007 e per il quadriennio 2007-2011, Alleva ha ricoperto l’incarico anche di consulente alla Fao e coordinatore scientifico per dei progetti della Commissione europea.

Cristiano Radaelli, nominato alla guida dell’Enit è laureato in Ingegneria Nucleare al Politecnico di Milano. Nel 2010 è stato eletto presidente di Anitec, l’associazione italiana dell’industria dell’informatica, telecomunicazioni e elettronica di consumo. Da giugno 2011 è vicepresidente di Confindustria Digitale, la federazione costituita per rappresentare la filiera dell’ICT all’interno di Confidustria. È anche Membro dell’Executive Board di Digital Europe, l’associazione che rappresenta i produttori ICT presso la Comunità Europea. Ha cominciato la sua carriera in GTE Telecomunicazioni, proseguendo il percorso professionale in Siemens, Italtel e Nokia Siemens Networks.

Umberto Postiglione, nuovo direttore dell’Agenzia dei beni confiscati, di 63 anni, è nato ad Angri. Nominato nel 2007 prefetto di Agrigento, nel 2010 è diventato capo Dipartimento delle libertà civili ed immigrazione presso il ministero dell’Interno. Nel 2011 è stato trasferito a come prefetto di Palermo. Poi l’anno successivo è diventato commissario straordinario per la provincia di Roma. Dal 5 agosto 2013 era alla guida del dipartimento per gli Affari interni e territoriali.

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